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sabato 30 aprile 2016

News - "1 click donation", l'iniziativa Kinder per lo sport di base

Con l'aria che tira trovare finanziamenti per lo sport di base non è proprio una passeggiata e ogni iniziativa che possa portare un po' di ossigeno alle piccole società viene accolta come manna dal cielo.
Per questo, quando pochi minuti fa abbiamo ricevuto un messaggio da parte di un membro dello staff della Libertas A.R.C.S Cus Perugia che ci chiedeva di sostenerli nell'iniziativa "1clickdonation" messa in campo da Kinder, siamo stati subito ben felici di dar loro il nostro piccolissimo appoggio. 
Clicca per raggiungere il sito
La campagna promozionale del marchio della Ferrero mette in palio 40.000 euro che verranno assegnati alle cinque società sportive che raccoglieranno il maggior numero di click sulla propria scheda. Il montepremi sarà diviso in tranches che andranno da 15.000 a 2500 euro.
Per partecipare viene richiesto soltanto di caricare un breve video che mostri l'attività del club e una "Ola" per sostenere l'Italia Team in vista delle Olimpiadi di Rio.
Cliccando sull'immagine a destra verrete reindirizzati al sito ufficiale dell'iniziativa.

Fuori Settore - Aguzza la vista. Le Carte Etiche

Il grande classico della Settimana Enigmistica non manca mai di regalare spunti di riflessione.
Trovate le differenze (se ce ne sono...) fra le due immagini.


giovedì 28 aprile 2016

News - C'è chi dice no.

Di seguito pubblichiamo la lettera aperta di Luciano Barra, ex Segretario Generale Fidal ex responsabile della Preparazione olimpica del Coni, ad Alfio Giomi.
La lettera è stata pubblicata da Sandro Aquari sul gruppo Facebook "No, non ho mai pensato di doparmi"
E per chi se la fosse persa l'intervista all'australiano Jarred Tallent, proclamato Campione Olimpico di Londra 2012 dopo una lunga querelle legale per la squalifica per doping dell'atleta russo che aveva vinto, truffaldinamente, sulle strade della capitale britannica. Seguita dalla reazione di Gianmarco Tamberi.


Comunque la pensiate ci si poteva pensare meglio e di più prima di esporsi al pubblico ludibrio.

martedì 26 aprile 2016

News - Anche Budapest presenta il logo per la candidatura olimpica del 2024

Non ne abbiamo mai fatto un mistero: se la strada delle Olimpiadi del 2024 dovesse passare molto lontano da Roma non ci dispiacerebbe neanche un po'.  Anzi, a dire il vero abbiamo preso con una certa preoccupazione il "nein" referendario dei cittadini di Amburgo che hanno deciso di voltare le spalle ai cinque cerchi ritenendoli forieri più di problemi che di benefici.
Nelle settimane scorse i comitati organizzatori hanno svelato quello che, almeno mediaticamente, è un passaggio fondamentale nella presentazione di una candidatura e cioè il logo che andrà a identificare le aspirazioni olimpiche delle varie metropoli.
Roma, scelta quasi obbligata, correrà sotto il vessillo di un Colosseo tricolore, i nostri cugini d'oltralpe sosterranno Parigi con un altrettanto scontata stilizzazione della Tour Eiffel, mentre i californiani di Los Angeles si sono affidati a un angelo a braccia aperte che a molti ricorda la Trilly del Peter Pan di disneyana memoria.
Sappiamo bene che non basta un'icona a spostare i delicati equilibri politici che assegnano l'onore/onere dell'organizzazione del più dispendioso e seguito evento mondiale, ma ammettiamo che dopo aver visto i bozzetti delle prime due avversarie della capitale d'Italia ci auguravamo che dall'Ungheria potesse arrivare un colpo d'ala di creatività. Qualche giorno fa i magiari hanno svelato al mondo la grafica che i loro designer hanno scelto per supportare la scelta di Budapest. A questo punto la paura aumenta. 
E voi che ne pensate? Qual è il logo più suggestivo? Sempre che ne troviate gradevole almeno uno...
Se ne aveste la possibilità, ma sembra proprio che i cittadini italiani non siano abbastanza maturi per decidere su una questione che mette in ballo qualche centinaio di milioni di euro, come votereste in una consultazione che decida se ospitare o meno i Giochi Olimpici in Italia?

lunedì 25 aprile 2016

"On your marks!" - Modena, Trofeo Liberazione. Il ritorno del super saiyan: Filippo Tortu a 10.48.

Filippo Tortu
Dopo trentotto edizioni si può dire abbastanza tranquillamente che il Trofeo Liberazione di Modena sia per l'atletica leggera quello che la Milano-Sanremo è per il ciclismo: la classica di primavera. E a dirlo non sono soltanto i numeri (i 196 partenti sui 100 piani di oggi non sono una cosa che si vede tutti i giorni) ma soprattutto i risultati di prestigio che, anno dopo anno, ogni 25 aprile la pista emiliana fa registrare negli annali.
L'appuntamento più atteso era quello per il ritorno sui blocchi del baby fenomeno della velocità, quel Filippo Tortu che nel 2015 cancellò dall albo d'oro dei record Allievi Giovanni Grazioli e Andrew Howe correndo in 10.33 e 20.92 e subito dopo dovette rinunciare al resto della stagione per non rischiare infortuni dovuti a un problema di crescita. Dopo quasi un anno il "super saiyan" della Riccardi è tornato agli ordini dello starter e non ha lasciato margini di dubbio sulla sua ripresa: 10.48 al debutto, oltretutto con un vento sul petto di 1.3,  è un tempo che crea aspettative enormi per il resto della stagione.
Zaynab Dosso
L'argento, un po' a sorpresa ma meritatamente, è andato ad Alexandru Zlatan (Atl. Reggio) che si è imposto nella terza serie migliorandosi di 20 centesimi rispetto allo scorso anno. Con 10.68 ha lasciato il terzo posto in coabitazione a Lorenzo Bilotti (Sacmi Imola) e Diego Aldo Pettorossi (Virtus Bologna), entrambi a 10.72.
Fra le donne Irene Siragusa (Esercito) in 11.61 ha fatto valere, per due centesimi,  i diritti di anzianità su Zaynab Dosso (Corradini Rubiera) che alla prima prova all'aperto ha tolto subito 12 centesimi al personale stabilito lo scorso anno ai tricolori Allievi. Quando le procedure per la sua cittadinanza andranno a buon fine sarà sempre troppo tardi. Ottimo anche l'esordio di Leonice Germini (Atl. Reggio) che ha completato il podio in 11.99.
Prima di oggi nel curriculum di "Faustino" Desalu risultava un unico 400 corso cinque anni fa, dopo questo pomeriggio il ragazzo di Casalmaggiore può avere legittime aspettative da titolare nella staffetta azzurra del miglio. 46.87 è un crono che lo scorso anno garantiva il quinto posto delle graduatorie Assolute e che fa nascere più di qualche curiosità sulle scelte future dello sprinter del Po.
L'oro del giro di pista in rosa va alla pugliese Lucia Pasquale (Olimpia Molfetta, 55.05), ma è il secondo posto della neoallieva Elisabetta Vandi a entusiasmare. Alla sua prima uscita all'aperto il 55.64 della marchigiana toglie quasi un secondo al pb indoor realizzato a gennaio e, se mai fosse stata in discussione, le garantisce fin d'ora la partecipazione agli Europei di categoria a Tbilisi (il minimo richiesto è 57.20...).
Desola Oki ed Elisa Maria Di Lazzaro
Le due prove sui 1500 metri sono corse vie senza suscitare eccessivi entusiasmi al contrario di quanto è accaduto per le gare fra le barriere, soprattutto femminili. A dominare il palcoscenico, come è ormai abitudine da un po' di tempo a questa parte sono state le due fortissime specialiste del Cus Parma. La diciottenne Elisa Maria Di Lazzaro sgretola il personale e con 14.18 va a un soffio dal limite per i Mondiali, fra le Allieve invece Desola Oki ottiene il pass per la Georgia in 14.14 e vince per distacco.
I salti in elevazione brillano soprattutto al femminile grazie a due saltatrici in alto under 18. Entrambe si sono spinte a migliorare il proprio record fino a 1.69, ma il calcolo degli errori ha premiato la sedicenne veneta Rachele Bovo (Atl. Riviera del Brenta) rispetto a Marta Morara (Atl Lugo). Fra gli uomini il neo carabiniere Meloni, salito a 2.14, ha staccato di sette centimetri il sammarinese Matteo Mosconi.
Apre bene la stagione il finanziere Filippo Randazzo che chiude la pratica salto in lungo con un primo balzo a 7.62 davanti al modenese Riccardo Serra che arriva a 7.26m. Dietro di loro pochino.
Dal settore lanci si aspettavano cose interessanti e le attese non sono state tradite.
A Martin Pilato (Fratellanza) sono serviti due lanci per carburare al meglio e sparare quel 57.18m che migliora di oltre un metro il personale e lo consolida nel ruolo di miglior giovane specialista dietro ai veterani Kirchler, Apolloni e Faloci. Prima o poi se ne accorgerà anche qualche club con le stellette?
Nel martello donne Sara Fantini (Cus Parma) continua a migliorarsi. Il record regionale junior traballa ogni volta che scende in pedana e anche questa volta è caduto. Il 62.31m con cui ha superato la piacentina Agata Gremi (Atl. Brescia 1950) e la padovana dell'Assindustria Greta Zin (entrambe con 55.68m), è l'ennesimo ritocco al primato ma soprattutto un buon viatico per il proseguo della stagione in vista dei Mondiali di Bydgoszcz.

Tutti i risultati

Il video dei 100 metri di Filippo Tortu


Il video dei 400 metri di Eseosa Desalu


Il video del lancio vincente di Sara Fantini



domenica 24 aprile 2016

"On your marks!" - Aspettando il "Liberazione". "Diecimila di Rubiera" da WL, la cadetta Rodiani fa 12.32 nel triplo



Se una miglior prestazione mondiale stagionale si può definire un aperitivo, allora i CdS di corsa tenutisi oggi a Rubiera sono stati uno "stuzzichino" molto sostanzioso in vista dell'adunata oceanica di domani a Modena per il Trofeo Liberazione.
A fare il botto è stata l'ugandese Juliet Chekwell (sopra le immagini della sua esultanza subito dopo l'arrivo) che, nonostante le condizioni meteo facessero pensare più a un cross che a una domenica di fine aprile, ha percorso i 25 giri dell'anello rubierese in 31.37.99, un tempone che le da la WL sulla distanza, il record nazionale e il pass per Rio de Janeiro. Mentre la gazzella del G.S. Lammari costruiva la sua personalissima RoadToRio, la reggiana Barbara Bressi (Self Montanari) guidava la pattuglia delle "terrestri" andando a caccia del personale. Un bersaglio che le è sfuggito per poco più di tre secondi (34.40.71 il suo tempo) ma che è certamente destinata a raggiungere alla prima occasione in cui le condizioni meteo saranno più favorevoli.
PB mancato di un inezia anche per Giulia Mattioli, la portacolori della Corradini terza in 34.56.03, che ha preceduto di un paio di secondi la compagna di squadra Martina Facciani.
Nuovo personale invece per Giovanni Auciello che si è imposto nella molto più combattuta gara maschile. In 29.54.59 il trentacinquenne della Casone Noceto ha regolato il perugino Riccardo Passeri della Tx Fitness (29.57.26, meno sette secondi sul personale) e Francesco Bona (Aeronautica) 
Le liste stagionali dei 10000 donne prima della gara odierna

29.59.05. A Pietro Riva (Atletica Alba) il "Diecimila di Rubiera" porta bene. Lo scorso anno siglò proprio su questa pista quello che allora era il suo primato (30.16.90) e poi si laureò campione europeo juniores a Eskilstuna. Oggi il suo ritmo lo ha portato ben al di sotto (30.00.28) di quel risultato così ben augurante...incrociamo le dita per Bydgoszcz.
Nei 30' di corsa Allievi Roberto Boni (Self Montanari, 8592m) si migliora di una trentina di metri rispetto al 2015 e si lascia di poco alle spalle il modenese al primo anno di categoria Gianmarco Verdi (Fratellanza, 8532m). Tra le Cadette va segnalato il 5.10m nel salto in lungo di Giulia Guariello (Sintofarm) che aggiunge dieci centimetri al personale e si porta al secondo posto delle graduatorie regionali stagionali.
Piuttosto numerosi gli iscritti all'appuntamento valido per i CdS Cadetti tenutosi sabato a Modena.
Davide Tumbarello (Fratellanza) è andato più in alto di tutti nel salto con l'asta e ha eguagliato il suo primato di 3.70m. Podio in condominio sugli 80 metri per Lorenzo Sacchetti (Endas Cesena) e Tommaso Vecchi (Olimpia Vignola) entrambi arrivatio sul traguardo in 9.4. Sui 2000 metri il ferrarese Simone Massarenti (Atl. Estense) si migliora di 13 secondi rispetto allo scorso anno e vince facile in 6.13.8. Fra le ragazze da segnalare le vittorie di Laura Elena Rami (Cus Bologna) negli 80 metri in 10.4 e di Giada Ceccarelli (Endas Cesena) poco sotto il personale nel martello con 39.43m.
Al Trofeo FMI Parma Sprint la mantovana Alice Rodiani (Atl Gonzaga) diventa la capofila delle
Pietro Riva

classifiche stagionali del triplo con 12.32, ben 52 centimetri oltre il suo miglior salto dello scorso anno che la laureò campionessa italiana e più di un metro al di là della seconda delle liste 2016. Da qui a ottobre la strada è ancora lunghissima ma la mantovana sembra aver già messo una serissima ipoteca sul bis tricolore. Filippo Loatelli (Coop Nordest) fa 14.7 sui 100 ostacoli, mentre il pesista del club organizzatore, Simon Zeudjo Tchiofo, mette una spallata da 15.57m. Serena Azzali (Cus Parma) vince il salto in alto superando la quota di 1.53m.
Nei CdS provinciali di prove multiple a Santarcangelo va segnalato fra i singoli risultati l'1.56m nell'alto per Maria Piccioni (Riccione Sessantadue), mentre le vittorie finali sono andate a Francesco Gabriele Piazza (Libertas Rimini) con 2808 punti e Francesca Casadio (Atl.Lugo) con 3152 punti.

giovedì 21 aprile 2016

Call Room - Cum grano Salis. Silvia racconta.

Roberto "Freak" Antoni, il leader della storica band punk degli Skiantos, sosteneva che "la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo".
Nessuna affermazione è mai sembrata più vera quando due giorni fa si è diffusa la notizia che Silvia Salis dovrà rinunciare alla sua terza olimpiade a causa di un infiammazione cronica a un adduttore che non le da pace. Immediatamente la rete è stata sommersa da una grande ondata di solidarietà nei confronti della martellista genovese. Sintomo di un rapporto privilegiato con i fans, fatto di stima e affetto nei suoi confronti, che ha pochi eguali nell'atletica azzurra.
"Sinceramente mi fa piacere che si percepisca questo dall'esterno. Io posso solo dire che sono una persona diretta. Mi piace essere indipendente, ho un carattere forte e questo non sempre piace a tutti, ma in generale credo che le persone apprezzino chi si mostra per quello che è."
Questo non è stato un anno facile. Prima la tempesta in un bicchier d'acqua dei whereabouts e ora la rinuncia a Rio. La questione delle mancate reperibilità, per chi era minimamente informato sui fatti, è sempre stata chiarissima. Tutavia la gran parte della stampa nazionale ha sparato a zero su di te e sui tuoi colleghi e tu sei stata una delle più decise a difendere, giustamente, la vostra onorabilità. Al tempo stesso mentre su di voi venivano gettate palate di fango quella stessa stampa si comportava molto diversamente nei confronti dell'operazione di "recupero" di Schwazer. Se non erro tu sei studentessa in giornalismo. E' facile immaginare che questa storia sia stata piuttosto difficile da digerire sul piano umano. Per quanto riguarda il piano professionale, che idea ti sei fatta di come i media hanno trattato la questione? Ritieni che abbiano usato due pesi e due misure? 
"Sì, attualmente sono iscritta all'Università di Roma e mi mancano pochi esami alla laurea. In queste due vicende si sono palesati due meccanismi malsani che imperano in Italia: il primo è l'utilizzo della cosiddetta "macchina del fango"che travolge senza scrupoli persone coinvolte in vicende che non sono per nulla chiare con il solo scopo di distruggere la loro immagine. Il secondo è la riabilitazione mediatica del colpevole che da tale passa ad essere eroe solo perché dopo aver infranto la legge inizia a comportarsi in maniera legale come chiunque altro.
Balassini, Claretti, Salis e poi...tante ragazze di belle speranze e discrete qualità, che hanno fatto belle cose a livello giovanile ma non sono riuscite a fare il salto di qualità e diventare competitive a livello internazionale da Senior. Secondo te perchè il settore lanci italiano non sforna talenti con continuità così come succede in altri paesi? 
"A mio modesto parere, ma non sono un tecnico nè un dirigente, a parte le problematiche relative alle tecniche di allenamento ed al reperimento di giovani atleti veramente portati per una determinata disciplina, il problema negli ultimi anni  sta anche nel proliferare di manifestazioni giovanili che scimmiottano quelle assolute. 
Mi spiego meglio:spingere sull'accelleratore a 16-17 per partecipare, o anche vincere, manifestazioni come olimpiadi giovanili o simili porta a pensare ad atleta e tecnico di essere già con un piede nel mondo dell'atletica che conta. Senza contare l'aspirazione a entrare in un gruppo sportivo.
Invece sei ancora lontanissimo.
Io posso portare il mio esempio. Grazie al mio primo allenatore Valter Superina ed alla sua visione del giovane atleta, non mi sono tolta grandi soddisfazioni da Allieva e Junior ma poi ho fatto due Olimpiadi. Tanti miei compagni"fenomeni"a 20-22 anni hanno smesso."
Facciamo tutti gli scongiuri possibili e immaginabili. Il tuo infortunio è non solo fastidioso e doloroso, ma prevede anche un lento recupero e per molto tempo ti impedirà di allenarti. Uno stop così lungo, per un atleta di 31 anni che ha già alle spalle una carriera piena di soddisfazioni non è facile da affrontare. Hai detto di voler tornare in pedana nel 2017 dopo aver sistemato le cose. Dove trovi ancora le motivazioni per andare avanti nonostante potresti legittimamente tirare i remi in barca, ricevere i giusti onori e magari, come hai raccontato, intraprendere un'altra carriera?
"La mia priorità adesso è guarire, non sentire più dolore, sono esasperata da due anni continui di problemi non mi piace lamentarmi ma finché non starò bene non riprenderò.
È chiaro che pensi anche all'eventualità che questo problema cronico non sparisca e che per fortuna abbia delle aspirazioni lavorative future. 
Nel bene o nel male per me l'Atletica, passione a parte, è un lavoro che ho sempre rispettato e lo farò finché lo potrò fare ad alto livello. Per rispetto nei confronti di chi lavora con me, delle Fiamme Azzurre e della Federazione."
Ripetiamo gli scongiuri di cui sopra. Come abbiamo già detto, fin qui la tua è stata una carriera lunga e piena di soddisfazioni, ma com'è normale anche con qualche delusione.  Se dovessi decidere di abbandonare l'attività domattina qual è il ricordo più bello  e qual è il rimpianto o il rimorso che Silvia Salis appenderebbe al chiodo insieme alle scarpe da lancio?
"Il mio più grande rammarico è il terzo lancio nullo di pochi cm fuori settore ai Mondiali di Daegu nel 2011. Era oltre i 70 metri e  mi avrebbe fatto accedere alla finale ad 8. Invece rimasi nona a pochi centimetri dall'ottava che poi venne squalificata per doping. In realtà risulto finalista ma avrei voluto fare davvero quei tre lanci in più.
Il mio ricordo più bello invece non è legato a un Mondiale o a un'Olimpiade. Risale al 2009, quando vinsi i Giochi del Mediterraneo a Pescara. Poco tempo prima ci fu il terremoto che devastó L'Aquila e sconvolse le zone limitrofe. In quel periodo ogni albergo della costa si era messo a disposizione dei terremotati e quel giorno allo stadio ve ne erano molti che avevano perso tutto. Far suonare l'inno per loro e cantarlo insieme mi ha fatto sentire più che mai orgogliosa di essere Italiana."
E allora in bocca al lupo e arrivederci Silvia. Perchè tutti noi vogliamo sentire ancora a lungo il giudice che grida: "In pedana Salis!"

Le foto di Silvia Salis sono di Claudio Licciardello


lunedì 18 aprile 2016

"On your marks!" - La Fratellanza d'argento a Vigevano e le altre gare del week end

Se mai avessimo pensato che fosse una buona idea quella di inserire a inizio stagione un'ennesima kermesse dedicata alle staffette, la gara svoltasi nel fine settimana a Vigevano ci avrebbe definitivamente portato al ravvedimento.
Stefano Iuliano
La denominazione ufficiale della manifestazione è Challenge Nazionale Assoluto di Staffette, ma per scorrere i risultati bastano pochi secondi e ancora meno ne servono per rendersi conto che quello andato in scena al "Dante Merlo" è poco più (o poco meno, a seconda dei punti di vista) di un campionato regionale lombardo con la partecipazione di qualche squadra dalle zone limitrofe. 
Come dicono i "ggiovani": L'anno prossimo...anche no. Almeno speriamo.
Unico accadimento di rilievo proveniente dalla provincia pavese è il risultato della staffetta veloce della Fratellanza (Ansaloni-Fornasari-Pettenati-Obi Kalu) che in 41.30 incassa secondo posto e pass per gli Assoluti di Rieti di fine giugno. 
Grandi notizie anche dai giavellottisti modenesi impegnati a Rovereto. A Stefano Iuliano evidentemente la primavera fa bene: infila un eccezionale 53.55m che lo mette al terzo posto nella gara vinta da Norbert Bonvecchio e che soprattutto significa un progresso di sei metri e mezzo rispetto al suo pb di 47.04 ottenuto agli invernali. Personale anche per Andrea Chiossi che chiude settimo con 43.07. 
La gara femminile è appannaggio della loro compagna di squadra Sara Corradin con 40.26, ma in questo caso a far sorridere coach Casarini non è tanto la vittoria, quanto il ritorno della forte lanciatrice reggiana oltre il muro dei 40 metri  e il fatto che ora sembra pienamente recuperata dopo una lunghissima serie di infortuni che hanno anche messo a rischio la sua carriera. 
La formula "Open" dei CdS di Prove Multiple e la concomitante assegnazione dei titoli regionali di Emilia-Romagna e Toscana hanno garantito una foltissima partecipazione all'appuntamento organizzato dalla Cinque Cerchi Piacenza. A mettersi in luce sono stati soprattutto i polivalenti di oltre Appennino, fra i nostri i migliori sono stati il bolognese Alessandro Meliconi (Pontevecchio) vincitore fra gli juniores con 6025 punti, Lucia Quaglieri (Modena Atletica) prima classificata dell'Eptathlon con 4998 e la junior Maite Vannucci (Cus Bologna), terza assoluta e prima di categoria con 4165.
Maite Vannucci
Il fine settimana imolese era votato alla fase provinciale dei CdS Cadetti e non sono mancate alcune prestazioni interessanti. 
I 300 metri sono la distanza di Riccardo Dall'Olio (Sacmi Imola) che piazza 38.1 sul piano e 43.6 fra le barriere e vince in entrambi i casi per distacco.
Nell'alto Federico Belinelli, un classe 2002 della Pontevecchio Bologna, supera quota 1.68m e sale senza rischi sul gradino più alto del podio. Il lungo va all'imolese Lucas Herbert Alves con 5.74m. Lanci "non prvenuti".
Laura Elena Rami (Cus Bologna) sigla un 42.1 che la porta a condividere la vetta delle graduatorie regionali stagionali dei 300m con la rubierese Alessia Baldini
Lo scorso anno 11.9 garantiva un posto ai bordi della top ten nazionale degli 80 ostacoli. Il fatto che Margherita Guerra (Cus Bologna) sia già così veloce a metà aprile fa ben sperare per il resto della stagione. Da non perdere di vista anche Emma Pieri (Francesco Francia), ieri d'argento in 12.3.

domenica 17 aprile 2016

Pensieri e Parole - #RoadToRio? No...#Road(S)ToRio

#RoadToRio è indubbiamente uno degli hashtag più diffusi sui social in quest'ultimo anno.
Con o senza slow motion, creativi o banalotti, sono decine di migliaia i filmati pubblicati su Instagram, Facebook o Twitter da parte di quegli atleti che hanno cercato di raccontare in pochi secondi il cammino che stavano percorrendo per coronare il loro sogno olimpico. E che si tratti di sicuri protagonisti come Bolt o Lavillenie o di oscuri gregari delle piste per cui la sola partecipazione è essa stessa un traguardo, tutti quei filmati nascono da un punto di vista condiviso: l'impegno, la fatica e la perseveranza portano al risultato e questo porterà all'Olimpiade.
Insomma, tutte quelle brevi clip sembrano dire: "Vuoi arrivare a Rio? E allora segui le indicazioni per "lavoro", prosegui per "abnegazione", sempre in direzione "lealtà e rispetto delle regole". E' quella la strada per Rio".
Ma attenzione, ridurre a uno slogan di tre parole una realtà complessa può far pensare di avere la verità in tasca, può far credere che soltanto quello sia il percorso giusto ma non è detto che sia veramente così. 
Perchè tutte le strade portano a Roma, scusate, a Rio, ma ci sono quelle che passano per Saxa Rubra e quelle che passano per Rotterdam.
Siamo veramente stanchi di parlare del caso Schwazer, dei cambiamenti ai criteri di selezione delle squadre nazionali, dei test ad personam e di tutta la divisione in guelfi e ghibellini che questa storia ha creato. Se la massima dirigenza dello sport italiano ha così a cuore le sorti dell'altoatesino molto probabilmente è perchè possiede una visione del futuro che la nostra manifesta miopia non ci permette di raggiungere, facciamo ammenda. 
Tuttavia non possiamo condividere l'intervista del Presidente del Coni Malagò che, fra un'esitazione e un'imbarazzata grattatina di testa, definisce Schwazer "un atleta a cui non è stato regalato niente", uno nei confronti del quale "i regolamenti sono stati rispettati in modo religioso". No Presidente, noi forse siamo stati distratti e svogliati prima, durante e dopo il "catechismo" che va avanti da un anno a questa parte, ma non ricordiamo nessun precedente in cui le regole siano state stirate fino all'estremo come in questa occasione.  In ogni caso, indipendentemente dal fatto che la si condivida o meno, pare inevitabile che la linea Malagò vada avanti imperterrita e, a meno che un'entità superiore (leggi Iaaf o Wada) non ci metta lo zampino, porti a casa il punto. E forse prima o poi, nonostante la nostra miopia, riusciremo a capire il disegno superiore che la sottende. 
Catherine Bertone
Quello che siamo certi di non riuscire a capire (lasciatela anche a noi qualche sicurezza...) è quali siano regole che si stanno applicando a Catherine Bertone, la quarantaquattrenne pediatra che domenica scorsa ha chiuso la Maratona di Rotterdam in 2.30.19, seconda italiana in lista negli ultimi due anni.
Subito dopo la straordinaria prestazione olandese il CT Magnani si è complimentato con la runner valdostana, aggiungendo però che non sarebbe potuta essere convocata per la maratona Olimpica per una richiesta di "rigore" nelle convocazioni da parte del Coni, ma che se lo avesse voluto avrebbe potuto partecipare alla "mezza" degli Europei di Amsterdam. Apriti cielo.
Una ridda di interventi a favore dell'atleta della "Sandro Calvesi" è piovuta da ogni dove e per sostenerla si sono mossi fra gli altri Giorgio Rondelli e Valeria Straneo. La Gazzetta dello Sport ha lanciato una campagna per chiedere di riconoscere il merito di questa mamma di talento. Perfino il noto marchio sportivo Brooks, che per inciso non è sponsor della Bertone, ha chiesto sulle pagine del suo blog di riconsiderare la questione. 
Allora macchine indietro tutta...o quasi. E su La Stampa di Aosta di ieri viene riportata la nuova opinione del Ct, più possibilista e che lega la trasferta sudamericana della Bertone al piazzamento della gara di Amsterdam, ora non più opzionale ma propedeutica... 
Quale potrebbe essere il piazzamento della Bertone a Rio? Il responsabile tecnico azzurro ipotizza al meglio un trentesimo posto e da esperto di maratona qual è probabilmente è nel giusto. 
Valeria Straneo
Ma è così importante quali siano le sue possibilità di classifica? Riteniamo non sia questo il motivo del contendere. Il fulcro di tutta questa vicenda sono le regole che sembrano diventare rigide o flessibili a seconda di chi deve esservi assoggettato e questo diventa ancora più stridente se si contrappongono un atleta che si è sudato il suo premio e uno per cui bisogna rincorrere cavilli regolamentari. Per la Bertone non servono artifici retorici sulla differenza fra "iscrivibilità" ed "eleggibilità", per Schwazer, comunque la si pensi su di lui e sulla sua storia, sì.
Per questo abbiamo messo l'immagine che vedete all'inizio sulla copertina della nostra pagina Facebook e, se siete d'accordo con noi su questo tema, vi invitiamo a fare lo stesso (qui il link dove condividere la foto).
Ai Giochi sì a Bertone, no a Schwazer. Perchè tutte le strade portano a Rio, ma non sono tutte uguali.

martedì 12 aprile 2016

"On your marks!" - Le altre gare del week end. Parma, Sasso Marconi, Caorle e Treviso

Emanuela Casadei
Completiamo la rassegna dei risultati dello scorso fine settimana con le altre gare provinciali e i meeting al di fuori dei confini regionali di cui abbiamo avuto notizia.
Primo appuntamento 2016 per i Cadetti della provincia di Parma con il Trofeo Coop Nord Est al "Lauro Grossi". Francesco Nicoli (Coop Nordest) e Louis Salimbeni (Cus Parma) si sono divisi il gradino più alto del podio degli 80 piani, avendo corso entrambi in 9.6, lasciando due decimi indietro Filippo Loatelli (Coop Nordest).
Nessun problema di spazio invece per Pietro Ofidiani (Atl.Piacenza) che chiudendo il chilometro in 2.48.2 ha lasciato a 12 secondi il primo degli avversari.
Idem per i due vincitori delle gare di salto in lungo: fra i ragazzi Sebastiano Tizzi (Interflumina Pomì, 5.90m) ha messo più di 60 centimetri fra sè e l'argento, Camilla Pizzetti (Coop Nordest) atterrando a 5.12m ha staccato di 30 cm la migliore avversaria.
Le staffette bolognesi, arricchite da qualche gara di contorno, in calendario a Sasso Marconi non hanno cambiato gli annali dell'atletica, tuttavia vanno ricordati i 52 secondi netti che ha impiegato il testimone della 4X100 Cadette dell'Acquadela Bologna (Pederzani, Tedeschi, Massari, Bertocchi) per completare il giro di pista e l'1.68m con cui il classe 2002 Marco Neri (Endas Cesena) ha vinto l'alto.
Trasferte venete per lanciatori in cerca di gloria e di gare. A Caorle hanno scaldato i motori i martellisti della Fratellanza: oro Allieve a Lucilla Celeghini (53.32m) davanti alla compagna di club Elena Risi, che al terzo turno ha superato per la prima volta la fettuccia dei 50 metri (50.66m); secondo posto fra gli under 18 per Nicola Cipolli arrivato molto vicino al personale con il terzo lancio atterrato a 53.47.
Nicola Cipolli, Elena Risi e Lucilla Celeghini
Al quarto volo del suo giavellotto sul cielo di Treviso Emanuela Casadei (Self Reggio Emilia) si è imposta per distacco con 42.42m nella gara Allieve, mentre l'altra santarcangiolese Ilaria Illi, junior primo anno, si è guadagnata l'ultimo posto in finale fra le Assolute con una spallata da 30.00 metri.
Oltre alla vittoria nel giavellotto, visto che il braccio era già caldo, la Casadei ha pensato bene di prendersi anche il bronzo del getto del peso con 11.06m.

lunedì 11 aprile 2016

"On your marks!" - Parte la stagione 2016. Le "spurie" di Copparo e gli altri risultati del week end

Simone Pettenati
Con il ritorno del bel tempo, anche se in molti campi non sembrava proprio, è ripartita anche in Emilia-Romagna la stagione outdoor 2016. 
Il piatto forte di questo primo fine settimana era la 41^ edizione del Meeting di Primavera-Memorial Paolo Tezzon, organizzato dal Centro Atletica Copparo che, come da tradizione ormai consolidata, ha visto gli atleti misurarsi sulle distanze non olimpiche. 
I 150m di Simone Pettenati (Fratellanza) sono volati via in un lampo, per la precisione in 15.85 secondi. Unico rammarico il vento oltre la norma (+3.2) che non permette al neo Campione Italiano dei 60 metri di aggiornare il PB. Stesso discorso per il secondo classificato, il padrone di casa Leonardo Marangoni che con il colpo di reni finale ha siglato un 16.29 che avrebbe migliorato il 16.3 manuale dello scorso anno e per il carabiniere lughese Luca Galletti che ha chiuso in 16.31.
Ottimo anche il quarto tempo del veneto Matteo Merzi. L'Allievo dell'Insieme New Foods Verona, in una batteria molto meno aiutata dal vento (+0.6 il referto dell'anemometro), ha fermato il cronometro sul tempo di 16.37. Da tenere sotto osservazione per il futuro.
Lucia Quaglieri e Anna Berneschi
Scambio di posizioni nella gara sui tre quarti di giro dove il trentacinquenne Galletti (34.64) ha avuto la meglio sul carpigiano (34.96). Infine lo junior Davide Bernabei (Sacmi Imola, 35.47) ha strappato l'ultimo posto sul podio a Federico Saverino (Modena Atletica, 35.50) e Marangoni (35.56).
Ordinaria amministrazione i tempi del mezzofondo, va invece segnalata la vittoria nel lungo di Giovanni Mastrippolito (Virtus Bologna) che lascia il segno sulla sabbia a 6.77m (-1.6) e fa il suo secondo miglior salto di sempre.
Fra le donne la ferrarese, lato Cus, Alice Bizzarri ha impiegato 18.60 secondi a percorrere i 150 metri dell'anello copparese e si è lasciata alle spalle la specialista delle multiple Lucia Quaglieri (Modena Atletica, 18.93). Sei centesimi più in là, è stata la modenese, lato Fratellanza, Anna Berneschi a completare il podio.
Giulia Guariello
A distanza raddoppiata per la Berneschi è raddoppiata anche la resa. E' stata proprio lei infatti a vincere i 300 donne in 41.98, un tempo che ha lasciato a oltre due secondi l'Allieva Sabrina Gualandi (Cus Bologna, 44.14) e la cesenate Chiara Scala (Self Reggio) che nonostante una deleteria distribuzione dello sforzo ha concluso in 44.20.
Per quanto riguarda le altre riunioni provinciali va segnalata a Cesena la doppietta 80 metri/lungo del Cadetto dell'Endas Lorenzo Sacchetti (9.2/6.12) e la volata sugli 80 metri della ravennate Anna Vernarelli (10.3).
A Modena, a Simone Terenziani (Self Reggio) sono serviti 38.4 secondi per salire sul gradino più alto del podio dei 300 metri: Giulia Guariello (Sintofarm) si conferma velocista di talento e alla ripresa della stagione riparte praticamente da dove aveva lasciato: 10.1 sugli 80 piani e nuovo personale fra le barriere  per lei (11.8).
Anche Alessia Baldini (Corradini Rubiera) è partita con il piede giusto e,  nonostante il clima modenese non fosse dei migliori, è riuscita a portare il suo PB sui 300 piani a 42.1, due decimi in meno rispetto alla stagione 2015.

venerdì 8 aprile 2016

News - Whisky Marathon

Chi ci segue da un po'di tempo sa già che siamo appassionati del "Beer Mile", la gara che mescola in parti uguali mezzofondo e alcolismo.
E' per questo che stiamo pensando di fare un viaggetto nel profondo sud degli Stati Uniti, a Louisville, dove il 30 aprile si svolgerà la Kentucky Derby Marathon
A essere onesti non siamo troppo interessati alla corsa, quanto alla "gustosa" iniziativa della distilleria produttrice del bourbon "Jim Beam". Tutti i concorrenti che presenteranno il pettorale potranno ricevere una speciale bottiglia commemorativa con l'incisione del tempo impiegato per percorrere i 42 chilometri e 195 metri della gara.
Un souvenir molto meno sano della mela offerta dall'azienda agricola che sponsorizza la Boston Marathon, ma volete mettere la soddisfazione post gara?