Pagine

lunedì 27 luglio 2015

"On your marks!" - Torino, Assoluti 2015. Day Three. Finale di partita.

Tobia Bocchi
Foto Colombo/Fidal
Chiusura col botto per l'atletica made in emilia-romagna che nella terza giornata degli Assoluti 2015 porta a casa un oro,tre argenti, un bronzo e una bella  serie di piazzamenti in finale, in gran parte ottenuti da ragazzi molto giovani. 
E' consuetudine facendo un'analisi delle gare partire dal risultato più importante, ma in questa occasione, senza togliere nulla a nessuno, vogliamo iniziare raccontando le due imprese di due di quei giovanissimi di cui sopra.
La prima è di quel Tobia Bocchi che, gara dopo gara, comincia a scrollarsi di dosso l'appellativo di promessa dell'atletica italiana per diventare sempre più una garanzia nonostante i suoi diciotto anni appena compiuti. Nel 2015 l'ex rugbista parmigiano è andato sempre in crescendo: prima le indoor, il titolo italiano di categoria a Rieti, l'argento agli Eurojunior e ieri sera la medaglia di bronzo agli assoluti e, soprattutto,  quel record italiano che solo per una bava di vento non si era già preso in Svezia.
16.54m. Un bel po' per un primo anno juniores. E per un bel po' il metallo della medaglia del cussino è stato anche più prezioso, ma prima è arrivata la zampata da vecchio campione di Fabrizio Donato, 16.91m al quarto turno, poi il nuovo personale del varesino Stefano Magnini che all'ultima occasione disponibile ha lasciato il segno più vicino sulla sabbia a 16.55m. Sta di fatto che quella foto scattata ieri sera sul podio torinese potrebbe essere l'emblema di un bel passaggio di consegne.
Francesca Bertoni
L'altra eccezione è quella che facciamo per Francesca Bertoni, ventuno anni da Pavullo nel Frignano, che ha divorato la pista del "Primo Nebiolo". 10.13.96, più di undici secondi tolti al personale e una fantastica medaglia d'argento. Come a Rieti ai tricolori Promesse, ma questa volta fra le grandi e lasciando a distanza quella Martina Merlo che nel Lazio la beffò per un secondo.
Una grande serata che corona una grande stagione per la giovane siepista della Fratellanza che, forse, potrebbe avere un unico rimpianto: se fosse arrivato prima il "crono" di  ieri sera l'avrebbe fatta salire sull'aereo azzurro con destinazione Tallinn. Ma come si dice ogni cosa a suo tempo e c'è tempo, c'è tempo, c'è tempo.
E ora torniamo a rispettare le tradizioni parlando del 1500 metri donne. 
Margherita Magnani
foto Colombo/Fidal
Margherita Magnani, cesenate ormai da tempo alla corte della Fiamme Gialle a Castel Porziano, disturbata da acciacchi piccoli e grandi è rimasta a lungo fuori dalle competizioni lo scorso anno, ma ora sembra essere tornata ad essere quella macchina da corsa che conoscevamo. Prima il 4.06.81 di Heusden (Belgio), ieri sera il sigillo tricolore (4.19.29 il tempo) e ora l'attesa per la possibile convocazione per i mondiali di Pechino. Bentornata Maggie!
Il quarto posto va forse stretto a Barbara Bressi che correndo in 4.22.16 ha visto sfuggire l'argento a un secondo e il bronzo a un decimo, ma anche la stagione della mezzofondista della Montanari&Gruzza è di quelle che si mettono volentieri nell'album dei ricordi.
Un po' di rabbia in più potrebbe averla invece la riminese Julaika Nicoletti, non tanto per la medaglia d'argento arrivata ieri sera con 16.05m (quasi due metri al di sotto del personale realizzato nella scorsa stagione indoor), quanto per le notizie che la vorrebbero esclusa dal mondiale cinese perchè avrebbe conseguito il minimo di partecipazione in una gara regionale...speriamo ci ripensino. Può essere soddisfatta invece la juniores del Cus Parma, Marta Baruffini, quinta con 13.02m a un solo centimetro dal proprio record.
Argento anche a Eseosa "Faustino" Desalu che ha lasciato il titolo dei 200 metri a Davide Manenti per soli sette centesimi. 21 secondi e sette centesimi alla seconda gara del 2015, un buon punto dal quale ripartire per tornare ai livelli dello scorso anno.
Julaika Nicoletti
News dal settore salti. Nell'alto dominato da Fassinotti un errore di troppo a 2.10m  è costato la medaglia di bronzo al sammarinese Eugenio Rossi. Il "lungo" della Biotekna Marcon è salito fino a 2.14, stessa quota del cagliaritano Meloni che ha però avuto la meglio per il podio grazie al suo percorso netto.
Appaiati al settimo posto alla quota di 2.10 i gemelli Ciotti, nono Ferrante Grasselli (Fratellanza)stessa misura ma un tentativo in più.
Alla parmigiana Giorgia Benecchi (Esercito) non è bastato superare i 4.05 per salire sul podio dell'asta, mentre nel salto triplo oltre al record di Bocchi è arrivato anche l'ottimo quinto posto di Daniele Ragazzi (Francesco Francia) che in finale ha fatto solo un centimetro in meno del 15.29 delle qualificazioni che rappresenta il suo nuovo personale. Ottavo posto per la bolognese, sponda Cus, Sherry Isofa, atterrata a 12.39m.
Due buoni piazzamenti anche dal settore lanci grazie a Martin Pilato (Atl.Ravenna) arrivato al quinto lancio ai 52.28m  del quinto posto e al martellista Andrea Poli (Virtus Bologna) sesto con 57.67.

domenica 26 luglio 2015

"On your marks!" - Torino, Assoluti 2015. Day Two, seconda parte.

Stefania Strumillo
La seconda lunghissima giornata (più di dodici ore consecutive di gare) degli Assoluti 2015 si chiude per gli atleti dell'Emilia-Romagna con un titolo di Campione d'Italia, qualche medaglia e diversi piazzamenti di rilievo.
L'unica vittoria di questo bilancio arriva dalla pedana del disco dove Stefania Strumillo (Atl. 2005), bolognese trapiantata a Rieti, con un lancio di 56.37m ha avuto ragione della compagna di allenamento Valentina Anniballi (Esercito) per due soli centimetri. 
Per la lanciatrice di Molinella, bronzo alle Universiadi svoltesi in Korea un paio di settimane fa, si tratta del primo titolo Assoluto. Terza, un po' a sorpresa, l'altra reatina Valentina D'Urzo che arrivando a 52.72m si migliora di quasi un metro e mezzo e si lascia alle spalle avversarie più quotate come Laura Bordignon e Natalina Capoferri.
I 5000 uomini regalano una medaglia d'argento all'Atletica Reggio grazie a Said El Otmani che ferma il cronometro sul tempo di 13.54.11. Per il ventiquattrenne marocchino, già Campione Italiano dei 10.000 metri due mesi fa a Isernia, si tratta di un'ottima prestazione, a meno di due secondi dal  suo personale realizzato due anni fa e a poco più di tre secondi dal vincitore, Marouan Razine (Esercito).
Said El Otmani
14.49.57 il "crono" con cui Alessandro Brancato (Casone Noceto) si è piazzato al sedicesimo posto, mentre si sono ritirati prima del termine Mattia Scalas (Casone) e il forlivese delle Fiamme Oro Andrea Sanguinetti.
Dopo il titolo Promesse a Rieti e la semifinale degli europei di Tallinn, Gabriele Bizzotto continua a mettersi in evidenza come uno dei giovani mezzofondisti italiani più interessanti. Il ventiduenne parmigiano si è messo al collo la medaglia  di bronzo con una gara tatticamente intelligente chiudendo il doppio giro di pista in 1.49.34, preceduto dall'inarrivabile finanziere Giordano Benedetti (1.47.38) e dall'altoatesino Lukas Riffeser (Esercito, 1.48.20) e si è lasciato alle spalle l'altra giovane promessa del mezzofondo Riccobon e l'esperto Christian Obrist.
Il quartetto veloce della Fratellanza Modena composto da Cesari, Fornasari, Pettenati e Lazzarini fa arrivare il testimone al traguardo in 40.96 secondi, tempo sufficiente a garantire il terzo gradino del podio dietro Fiamme Gialle (40.41) e Enterprise Sport&Service Benevento (40.61). Undicesima piazza per i quattro velocisti della Virtus Bologna (Marchesi, Casacci, Pettorossi e Gianantoni) che arrivano sul filo di lana in 42.32.
Dopo il bronzo agli eurojuniores sui "quattroacca", Ayomide Folorunso sceglie di cimentarsi solo sulla distanza piana a Torino e conferma ancora una volta di essere un'atleta di grandissimo talento. La poliziotta di Fidenza è quinta nella finale vinta da Libania Grenot e ,cosa ancor più importante, porta il personale a 53.35. Il record italiano di categoria della Oberstoltz, che resiste da ben sedici anni, è solo tre centesimi più in basso.
Ancora una parmense, ancora un quinto posto. E' quello che sigilla l'ottima stagione agonistica di Sara Fantini nel lancio del martello con un miglior lancio di 57.69m. Come da previsioni Silvia Salis (Fiamme Azzurre) ha messo in bacheca il titolo italiano assoluto numero dieci seguita da una combattiva Elisa Palmieri (Esercito) staccata di meno di mezzo metro, e da Micaela Mariani (Cus Pisa).
Zaynab Dosso
Nei 100 uomini Lorenzo Bilotti si conferma sui suoi livelli di questa stagione sia in batteria, dove è terzo in 10.47, sia nella finale dove impiega un centesimo in più ed è sesto. 
Nella gara delle ragazze la neocampionessa italiana Allieve Zaynab Dosso (Corradini Rubiera) non sfigura al cospetto delle "sorellone". In batteria va vicinissimo al personale chiudendo in 11.81, in finale non riesce a ripetersi sugli stessi livelli e, complice la squalifica della Siragusa per falsa partenza, è settima in 11.94. Il tutto a sedici anni non ancora compiuti...
Settimo posto fra gli ostacoli alti per il decatleta reggiano in forza all'Esercito Michele Calvi che supera le 10 barriere in 14.48, stessa posizione ottenuta da Alessandra Arienti (Cus Parma) nella gara femminile con il tempo di 13.93.
Nel mezzofondo Barbara Bressi (Self Reggio), migliora di quasi sei secondi il personale ottenuto alle Universiadi ed è quinta sui 5000 in 16.25.97. Nono posto per la sua concittadina Claudia Finielli (Atl.Reggio) in 16.54.27. 
Ottavo posto invece per Chiara Casolari sugli 800 metri, conclusi dalla portacolori della Fratellanza in 2.12.18.
Riccardo Serra
Nel lungo, dove lo juniores siciliano Filippo Randazzo indossa la maglia di Campione d'Italia grazie a un balzo di 7.76m, Riccardo Serra è l'unico emiliano a fare sei salti e termina al settimo posto in classifica con 7.16, Rimangono fuori il piacentino Braga (Riccardi Milano, decimo con 6.93m) e il bolognese Ragazzi (Francesco Francia, undicesimo con 6.90m).

Tre salti soltanto anche per Sherry Isofa (Cus Bologna) che rimane lontana dal risultato del turno eliminatorio e si piazza al decimo posto  con 5.54m.

sabato 25 luglio 2015

"On your marks!" - Torino, Assoluti 2015. Day Two. La mattina

Martin Pilato
Aggiornamenti dal Parco Ruffini di Torino con i risultati della  mattina della seconda giornata degli Assoluti 2015 dove, in attesa delle prime medaglie di oggi che verranno assegnate dal martello donne in programma alle 15.45, continuano i turni di qualificazione.

Missione compiuta nel lancio del disco per Martin Pilato (Atl. Ravenna) che al secondo tentativo piazza un 52.09m che lo proietta direttamente verso la finale di domani sera alle 18.45 con la seconda misura di qualificazione.
Sherry Isofa (Cus Bologna) fa il bis e, dopo aver timbrato ieri il passaporto per la finale del lungo, oggi si qualifica anche per quella del triplo con 12.39m. Niente da fare invece per la cesenate in forza alla Self Reggio Valentina Morigi che si ferma a 12.23m. Un vero peccato perchè per qualificarsi sarebbe stato sufficiente saltare 12.32m, ampiamente nelle sue possibilità, ma quella della Morigi, ritornata alle gare dopo più di un anno di stop a causa di un brutto infortunio, resta comunque una stagione da incorniciare.
Eugenio Rossi
Poker nel salto in alto dove Eugenio Rossi (sammarinese tesserato per la Biotekna Marcon), i gemelli Giulio (Fiamme Azzurre) e Nicola (Carabineri) Ciotti e Ferrante Grasselli (Fratellanza Modena) superano la quota di 2.09. Tre centimetri di meno impediscono a Matteo Mosconi  (anche lui trasferito dall'Olimpus alla Biotekna) di far parte della compagnia. Tre nulli a 2.00m invece per il Campione Italiano Juniores della Fratellanza Kevin Purboo.
Davide Piccolo
Non bastano per la finale i 3.50m di Camilla Murtas (Fratellanza) nell'asta, ma per la modenese il compito era veramente proibitivo: per accedere alla gara per le medaglie era necessario salire fino a 3.70m, dieci centimetri al di sopra del personale.
Davide Piccolo (Virtus Bologna) è  secondo in 52.37 nell'ultima batteria dei 400 ostacoli e sarà nuovamente sui blocchi domani sera alle 20.00. Eliminate nella gara femminile Elena Benevelli (Atl. Reggio) quindicesima in 1.01.83 e la carpigiana Elena Venturi Degli Esposti (Atl. Brescia 1950) che con 1.03.55 si piazza al venticinquesimo posto.

"On your marks!" - Torino, Assoluti 2015. Day one.

Sara Fantini
Si sono spenti da poco i riflettori sulla prima giornata degli Assoluti dedicata ai turni eliminatori. Unica eccezione le gare di marcia maschile e femminile che hanno inaugurato  il podio del "Primo Nebiolo" con una doppia vittoria di due atleti di casa: Federico Tontodonati (Cus Torino) ed Elisa Rigaudo, piemontese doc in maglia Fiamme Gialle, che in 43.08 è andata a prendersi la miglior prestazione mondiale 2015. Nessun partente dell'emilia-romagna nella gara uomini, tre in quella delle ragazze. Miglior piazzamento il tredicesimo posto di Alessia Zapparoli (Cus Bologna) con il tempo di 52.25, seguita dalla ventesima posizione di Sara Vitiello (Self Reggio, 54.40), ritirata invece l'altra reggiana, Linda Terzi.
Per quanto riguarda i vari risultati delle qualificazioni spicca la prestazione di Sara Fantini (Cus Parma), unica martellista a superare i 57 metri richiesti per l'accesso diretto alla finale. Alla lanciatrice parmigiana, di ritorno dai Campionati Europei Juniores appena conclusi, è stato sufficiente il primo lancio a 57.81m per mettere il proprio nome in cima alla lista. A meno di grandissime sorprese le medaglie dovrebbero andare alle tre qualificate dirette (Salis, Palmieri e Mariani), ma per la non ancora diciottenne azzurrina anche un posto ai piedi del podio sarebbe un risultato di grandissimo prestigio. 
Sfortunatissima in questa stessa gara la piacentina Giulia Rossetti. La portacolori dell'Atletica Brescia 1950 ha esordito con un nullo, per poi eguagliare alla seconda prova il suo primato stagionale di 51.18m. Poco dopo Noa Ndimurwanko (Gs Valsugana Trentino) fa registrare la stessa misura al centimetro e si qualifica grazie al miglior secondo risultato.
Stefania Strumillo
La fortuna volta le spalle anche al pesista Giacomo Drusiani (Fratellanza Modena) che termina la sua avventura torinese dopo soli tre lanci per l'inezia di sei centimetri che cede al poliziotto padovano Andrea Caiaffa (14.54m contro 14.48m).
Niente da fare nel disco per le ragazze del Cus Parma: Silvia Lomi si ferma a 43.97m ed è dodicesima, Erika Poli è diciottesima con 39.19, undici centimetri in più del suo miglior risultato stagionale. Da segnalare la controprestazione dell'azzurrina della Sisport Fiat, Daisy Osakue che fa il suo peggior risultato dell'anno (44.34, quasi cinque metri al di sotto del personale) ed è la prima delle escluse.
Gabriele Bizzotto
Foto Colombo/Fidal
Domani alle 20.00, secondo i pronostici, non dovrebbe sfuggire una medaglia alla bolognese Stefania Strumillo (Atletica 2005), recentissimo bronzo alle Universiadi di Gwangiu con 58.22m, resta da stabilire quale riuscirà a mettersi al collo vincendo la concorrenza della sua compagna di allenamento Valentina Anniballi (Esercito, 58.55m nel 2015) e  di Laura Bordignon (Fiamme Azzurre, sb di 56.58m).
Buone nuove dalle corse con Gabriele Bizzotto (Cus Parma) che ripete le belle cose che aveva fatto vedere a Tallinn durante gli Europei Under 23 e si guadagna il passaggio del turno correndo in 1.51.23, secondo tempo assoluto delle qualificazioni. Non ce la fa invece Riccardo Tamassia (Fratellanza Modena) che sigla un 1.53.21 che lo relega al tredicesimo posto.
Fra le donne centra l'obiettivo della finale del doppio giro di pista Chiara Casolari (Fratellanza) che fermando i cronometri a 2.09.29 mette a segno il miglior tempo di ripescaggio.
Insoddisfacente invece la prova dei ragazzi dei 400 metri che rimangono molto lontani dai loro livelli abituali. Il migliore dei "nostri" è il cattolichino Alex Pagnini (Atl. Capanne) ventunesimo in 48.78 (pb 47.94), venticinquesimo Kevin Menzani (Fratellanza, 49.14, pb 47.67), ventisettesimo Gabriele Hazmi (Virtus Bologna, 49.29, pb 48.11), ventottesimo Davide Casacci (Virtus, 49.35, pb 48.60).
Sherry Isofa
Diversa la situazione nel giro di pista in rosa. 53 secondi e 73 centesimi sono sufficienti alla fidentina Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) per qualificarsi per una finale che si preannuncia estremamente combattuta.
Cinquanta e cinquanta per il Cus Parma sui 100 ostacoli: Alessandra Arienti entra in semifinale con 14.23 (quarto tempo assoluto), l'allieva Desola Oki, semifinalista ai mondiali Allievi in Colombia, rimane esclusa con 14.63, a soli dieci centesimi dall'ultimo tempo di ripescaggio. Out anche Lara Giovannelli (Fratellanza), diciottesima in 15.21.
Nel salto con l'asta Tommaso Battisti (Edera Forlì) supera alla terza prova i 4.60m e fa sua la quindicesima piazza, mentre Mattia Murano (Fratellanza) mette tre x alla misura di entrata a 4.40m.
La gara di salto in alto di Melissa Michelotti (G:P:A: San Marino) si ferma a 1.64m, quattordicesima. Per qualificarsi avrebbe dovuto eguagliare il personale, quattro centimetri più sù.
Nel lungo Sherry Isofa (Cus Bologna) trova la rincorsa giusta al terzo tentativo e atterra a 5.72m. Appuntamento a domani alle 19.30 per cercare un piazzamento fra le migliori otto.



martedì 14 luglio 2015

Pensieri e Parole - Justin Gatlin Vs "Il Braghettone"

Dopo il Concilio di Trento la possente "macchina" della Controriforma decise che la nudità nei dipinti non poteva più essere tollerata. Prese il via così uno dei più grandi programmi di censura che la storia ricordi, non a caso noto come "campagna delle foglie di fico".
Justin Gatlin
L'opera d'arte più famosa che subì la rinnovata ondata di moralismo, scatenata dalla ricerca di una reazione alle tesi di Martin Lutero, fu il "Giudizio Universale" di Michelangelo che, accusato di oscenità da parte delle gerarchie ecclesiastiche, venne sottoposto a una pesantissima revisione.
 A "mondare" l'affresco dai suoi aspetti pruriginosi venne chiamato un apprendista di Buonarroti, Daniele da Volterra, che fu incaricato di dipingere dei mutandoni (o "braghe" nel linguaggio dell'epoca) che coprissero le "vergogne" delle figure rappresentate. Dopo questo incarico l'allievo di Michelangelo si guadagnò il poco lusinghiero soprannome con cui ancora oggi è noto nella storia dell'arte: "Il Braghettone".
Anche Justin Gatlin, per ben due volte,  ha subito l'accusa di "oscenità" e non per un reato contro la morale come Michelangelo, ma per quella che a tutti gli effetti è una truffa, un imbroglio. E per ben due volte è stato riconosciuto colpevole senza possibilità di errore.
Oggi, a trentatre anni suonati, l'età a cui gli sprinter cominciano a pensare alla pensione, l'americano corre più veloce di quando fu trovato positivo ai controlli antidoping prima per anfetamine, poi per testosterone e rilascia dichiarazioni del tipo: "Valgo meno di 9.70".
Ora, delle due l'una: o il doping non serve assolutamente a nulla, visti i risultati che il velocista americano fa registrare a raffica ora che è pulito, oppure  la rete dei controlli antidoping ha delle maglie troppo larghe e lascia scappare anche i "pesci grossi".
O forse soprattutto i pesci grossi...
Robert Harting
In ogni caso, tutti sono innocenti fino a prova contraria e Gatlin, a causa di una serie di ricorsi legali e di discutibili meccanismi di sconti di pena, è tornato legittimamente (purtroppo senza virgolette) a gareggiare.
La notizia di questa mattina è che la "Controriforma" della Iaaf ha deciso di escludere dalla corsa all'elezione ad atleta dell'anno tutti coloro che in passato siano risultati positivi ai controlli.
Provvedimento ad personam? Forse, o forse no. Sta di fatto che lo scorso anno il discobolo tedesco Robert Harting aveva polemicamente rifiutato la nomination per non vedere accostato il suo nome nella lista dei candidati a quello dell'americano.
Quindi Gatlin, immaginiamo con un certo dispiacere, non potrà mai più fregiarsi del prestigioso titolo assegnato dalla federatletica mondiale e dovrà consolarsi con gli ingaggi dei meeting della Diamond League e con i premi che potrebbe ottenere, pensiamo di poterlo dire senza portargli sfortuna, dalle probabili vittorie di 100 e 200 metri ai prossimi Campionati Mondiali. E a mitigare la sua delusione saranno certamente d'aiuto anche gli introiti delle sponsorizzazioni, perchè no?
Abbiamo setacciato la rete in cerca di un nome da attribuire al promotore di questa norma, ma abbiamo trovato soltanto accenni a commissioni e consigli direttivi della federazione. Pare che nessuno voglia attribuirsene il merito in prima persona.
Peccato, il novello "Braghettone" non avrà l'onore di passare alla storia come successe a Daniele da Volterra.

"On your marks!" - I "nostri" azzurri. Tallinn e Universiadi. Luci, ombre e un po' di sfortuna.

Lorenzo Bilotti
Due ori, due argenti e quattro bronzi. La nazionale under 23 torna da Tallinn con un bilancio lusinghiero in termini sia di podi che di piazzamenti, secondo soltanto a quello della prima edizione dei campionati europei di categoria (Turku '97) dove l'Inno di Mameli risuonò per quattro volte.
Gli azzurri in quota Emilia-Romagna tornano da questa trasferta baltica, dove il luglio estone era molto somigliante a un bizzoso marzo italiano, con compendi personali contrastanti.
Il migliore di tutti è stato anche l'unico...non azzurro.
Se avessimo controllato più a fondo le entry list non sarebbe certamente sfuggito alla nostra preview di qualche giorno fa il riccionese di Romania Alexandru Mitirica.
Facciamo ammenda.
 Il triplista della Fratellanza è stato autore di due gare splendide con la maglia della nazionale del suo paese d'origine: prima in qualificazione, andando vicinissimo al personale con un 15.96m che lo ha piazzato al penultimo posto disponibile per accedere alla gara per le medaglie; poi in finale, dove ha saputo superare se stesso, migliorandosi fino a 16.07m. Più 5 centimetri rispetto al vecchio pb) e sesto posto in Europa.
Chapeau!
Simone Pettenati
A Lorenzo Bilotti va l'Oscar della sf...ortuna! Ore dieci del mattino, batterie. Il lughese non si danna l'anima, ma fa 10.60. Semifinale garantita, terzo posto in batteria e sesto tempo assoluto dei qualificati. Insomma, sognare una corsia in finale non è proibito.
Ma evidentemente il 2015 non è l'anno gusto per lo sprinter della Biotekna Marcon. Al turno successivo va tutto bene fino a metà gara, poi improvvisamente qualcosa s'inceppa, una smorfia e il romagnolo finisce al piccolo trotto in 11.76. Crampi.
Comunque resta la 4X100 per cercare di portare a casa qualche soddisfazione...
 In fase di riscaldamento Galbieri, magnifico oro della gara individuale, sente che qualcosa non va e viene sostituito in ultima frazione da Pettenati. Anche per il carpigiano la staffetta è un'occasione per rifarsi. Nella batteria dei 200 metri è sembrato un po' opaco e il 21.49 che ne è venuto fuori non può certo bastargli.
Il testimone viaggia senza problemi fino all'uscita dell'ultima curva quando Tortu lo passa al velocista della Fratellanza e immediatamente si lascia andare a un gesto di disappunto. Pettenati fila fino al traguardo. L'Italia è terza, 40.12, finale assicurata. Purtroppo poco dopo arriva il responso della giuria: Tortu aveva visto giusto. Il testimone era passato di mano qualche centimetro al di là della linea gialla. L'Italia è squalificata.
Martin Pilato
A Gabriele Bizzotto il sorteggio riserva la prima batteria. In un 800 metri di campionato non è proprio un colpo di fortuna. Chi viene dopo potrebbe fare due conti e gestire al meglio il ritmo di gara per rientrare nei tempi di ripescaggio, ma non è questo il caso. Il polacco Kuciapski si fa una "sgambata" in 1.49.29 e il parmigiano tiene una condotta giudiziosa: 1.49.93, quinto in batteria e secondo tempo di ripescaggio, pari al centesimo con il norvegese Mushom.
In semifinale il cussino ci prova, fa una gara coraggiosa e per un lungo tratto è in testa al gruppo. Ai trecento metri dal traguardo si scatena la bagarre e il Campione Italiano Promesse paga la differenza in centimetri e kilogrammi che lo separa dai suoi avversari. "Gli ottocento non sono sport per signorine" avrebbe detto Bruno Pizzul, ma nel plotone vola qualche colpo veramente di troppo e Bizzotto perde il ritmo per quell'attimo che alla fine gli risulta fatale. 1.49.81, sesto posto e primo degli esclusi dalla finale. Un vero peccato, ma complimenti per la grinta.
Siano state le condizioni climatiche forse non ottimali o la poca esperienza internazionale di molti atleti, fatto sta che il settore lanci torna con le ossa rotte da questa rassegna continentale e Martin Pilato, purtroppo, non è riuscito ad andare in controtendenza rispetto ai compagni.
Stefania Strumillo
Il suo disco non ha proprio voluto saperne di decollare e la sua serie non è una di quelle che si mettono nell'album dei ricordi: 47.80-51.82-N. Per lui e gli altri ci saranno nuove occasioni in futuro per dimostrare quanto valgono, ma un'analisi approfondita da parte del settore tecnico, per verificare quali siano state le cause di una simile debacle generalizzata, sarebbe doverosa.
Due annotazioni anche per i sammarinesi che in Estonia sono andati con l'obiettivo di fare una buona figura. Missione compiuta, entrambi si sono mantenuti poco al di sopra dei rispettivi personali: Francesco Molinari ha corso la quarta batteria dei 100m in 11.23 (pb 11.15), Andrea Ercolani Volta ha chiuso la sua fatica sui 400 ostacoli in  54.72 (pb 54.17).
Infine vanno adeguatamente segnalate le belle prove di due ragazze della nostra regione alle Universiadi appena concluse a Gwangju (Corea del Sud).
Barbara Bressi
Il colpo grosso è quello di Stefania Strumillo da Molinella che, contrariamente ai colleghi impegnati nel nord Europa, trova la spallata giusta e la medaglia di bronzo, l'unica per l'Italia dell'atletica: 58.22 metri, disintegrato il precedente personale e sesta piazza nella graduatoria all time della specialità. Un bel viatico per la venticinquenne cresciuta al Cus Bologna che da qualche anno si è trasferita a Rieti.
A Barbara Bressi era stato chiesto di correre 1500 e 5000 e la reggiana ha onorato al meglio il doppio impegno:  prima ha tolto venti secondi in due tappe (batteria e finale) al suo personal best sui 5000 portandolo a 16.31.40, piazzandosi quindicesima nella gara per le medaglie, poi si è ripetuta ad alti livelli sui 1500 metri dove ha chiuso la finale al decimo posto in 4.27.89.

h

mercoledì 8 luglio 2015

"On your marks!" - Tallinn 2015. Campionati Europei Under 23

Lorenzo Bilotti
Previsioni meteorologiche per la giornata di domani a Tallinn, capitale dell'Estonia: 19 gradi e temporali quasi certi.
Inevitabile il sentimento di invidia di chi in questi giorni lotta contro l'afa padana verso i sette atleti della nostra regione che da domani mattina alle 9 rappresenteranno l'Italia nella decima edizione dei Campionati Europei Under 23.
Il compito di rompere il ghiaccio toccherà al lughese Lorenzo Bilotti che domattina sui 100 metri cercherà di prenotare una corsia per la semifinale della sera. 
Missione difficile, ma non impossibile per l'atleta della Biotekna Marcon visto il campo dei partenti. Assenti i fenomeni britannici Gemili e Ujah (quest'anno arrivati rispettivamente a 9.97 e 10.06 al meeting di Birmingham), capofila dei partenti è il francese Marvin Renee accreditato di 10.27. Un centesimo più in là si trova il bulgaro Dimitrov (capace di correre in 10.16 due stagioni fa) e a 10.30 il tedesco Domogala. Dietro di loro, estremamente ravvicinati, una foltissima schiera di accrediti al di sotto dei 10.50, con l'argento di Rieti in quattordicesima posizione con 10.46 appaiato al milanese Cattaneo.   
Nella stessa gara va segnalata la presenza dello sprinter sammarinese Francesco Molinari (Olimpus) che cercherà di limare qualche centesimo al personale di 11.16.
Appuntamento a domani, poco prima delle 17.00 italiane, anche con il discobolo dell'Atletica Ravenna Martin Pilato che cercherà di andare oltre i 55.85m del suo personale per guadagnare un posto fra i 12 che si contenderanno le medaglie nella serata di venerdì.
Alle 11 di venerdì mattina primo round per il campione italiano degli 800m Gabriele Bizzotto.
Eseosa Desalu
In una gara che dovrebbe vedere un duello all'ultimo sangue fra il polacco Kuciapski (sb 1.45.21) e l'irlandese English (sb 1.45.83), il mezzofondista parmigiano parte dalla sedicesima posizione con il suo primato di 1.48.02 ma, come avviene quasi sempre nelle gare di mezzofondo veloce di campionato,  le sue possibilità di passare al turno successivo dipenderanno sia dalla sua condizione di forma che dalla sua capacità tattica.
Il miglioramento sui 400 ostacoli di Andrea Ercolani Volta in questa stagione si misura in termini di secondi e il giovane sammarinese, che nel 2015 ha migliorato più volte il record del Titano fino a portarlo a 53.70, ha meritato ampiamente la partecipazione alla rassegna continentale. Il suo turno sui blocchi di partenza  è previsto per venerdì mattina alle 12.10.
Ultimi dei nostri a mettersi agli ordini dello starter saranno i duecentisti "Faustino" Eseosa Desalu (prodotto del vivaio Interflumina in forza alle Fiamme Gialle) e Simone Pettenati (Fratellanza Modena).
Stando alle entry list è estremamente improbabile un loro ingresso in semifinale, ma sia il finanziere che il carpigiano sono atleti di talento che in un contesto di questa importanza potrebbero superarsi regalando qualche piacevole sorpresa.
Gli "EuroPormesse" di Tallin verranno trasmessi integralmente in diretta su RaiSport 2 e, parzialmente, su Eurosport 2.
Chi preferisse lo streaming può collegarsi a questo link.

Di seguito il link al sito ufficiale della manifestazione