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sabato 30 luglio 2016

#RoadToRio - The rule 40. L'immagine è mia, ma la gestisce il Cio

Stai per coronare il sogno di tutta la tua carriera sportiva e fra pochi giorni sarai a Rio per partecipare alle Olimpiadi? Allora faresti meglio a leggere bene, molto bene, la "Rule 40", quella che disciplina i diritti di sfruttamento dell'immagine degli atleti olimpici.
La campagna contro la Rule 40 vola sulle ali dell'ironia 
Il vademecum che è stato distribuito anche agli azzurri in partenza per il Brasile (scaricabile a questo link) è piuttosto chiaro in merito: "La Rule 40, paragrafo 3, specifica: “Con l’eccezione dei casi permessi dal Consiglio Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale, nessun concorrente, allenatore, coach o arbitro che partecipa ai Giochi Olimpici può permettere che la sua persona, nome, immagine o performance sportiva sia usata per scopi commerciali durante i Giochi Olimpici”.
Per poi proseguire con queste specificazioni: "La Rule 40 si applica all’uso del nome e dell’immagine della atleta in tutte le forme di advertising (che sia stampa, tv, radio, digital, affissione, etc.) e Social (Twitter, Facebook, Instagram, etc.)".
Ovviamente la regola 40 si applica esclusivamente ai brand che non hanno partnership a cinque cerchi, ma in occasione di Rio 2016 il Comitato Olimpico Internazionale ha diramato delle nuove linee guida sulla spinosa questione, che dovrebbero facilitare il rapporto fra le aziende che investono in pubblicità e gli atleti che fanno da testimonial ai loro prodotti.
Apparentemente almeno, perchè le deroghe alla normativa sono talmente cavillose da rendere in pratica impossibile effettuare una campagna di comunicazione minimamente efficace.
Gli sponsor che non hanno ottenuto il placet del Cio, per esempio, non possono incoraggiare l'atleta o congratularsi con lui sui social per sue buone prove, non possono postare sue foto che abbiano un anche minimo riferimento a Rio 2016. L'atleta non può postare, nemmeno sul suo sito personale, foto del villaggio olimpico o di se stesso all'interno degli impianti di gara se sulla stessa pagina figura un banner pubblicitario di un soggetto non certificato.
E via proibendo.
Il congedo per la Rule 40 di Emma Coburn
Un labirinto di prescrizioni talmente difficile da interpretare che molti atleti, per i quali l'apporto economico di queste aziende è assolutamente vitale, hanno preferito mettere a "bagnomaria" queste collaborazioni dal 27 luglio fino al 24 agosto, il periodo in cui sarà in vigore questa norma, per evitare a se stessi e ai loro mecenati cause civili dalle conseguenze imprevedibili. 
Un problema non particolarmente sentito in Italia, dove i professionisti (ça va sans dire escludendo calcio e pochissimi altri sport di squadra) sono quasi tutti inquadrati nei gruppi sportivi militari, ma di fortissimo impatto nei paesi dove le partnership pubblicitarie fra atleti e aziende sono il meccanismo che permette di potersi allenare come viene richiesto a chi si trova ai massimi livelli mondiali e che non ha mancato di suscitare forti polemiche alla vigilia del coprifuoco comunicativo. 
Se siete i responsabili della comunicazione di società che sponsorizzano atleti olimpici ricordate che non potrete utilizzare nelle vostre inserzioni termini quali: "Oro", "Argento", "Bronzo", "Podio", "Italia Team", ma anche le apparentemente innocue "Vittoria", "Brasile" e la perniciosa "Estate".
Com'era il motto di De Coubertin? L'importante è partecipare? Agli utili.

venerdì 29 luglio 2016

News - Alcolizzati di tutto il mondo unitevi!


Correte sul sito di una compagnia low cost e acquistate un volo per Londra, avrete tempo di leggere l'articolo dopo.
Vale la pena di passare un po di tempo a cercare un biglietto perchè domenica l'Allianz Park di Greenland, un sobborgo nella parte nord della capitale britannica ospiterà la prima edizione del Beer Mile World Classic fuori dagli Stati Uniti. 

Il "Campionato Mondiale di miglio Birrato" è alla sua quarta edizione dopo le due tenutesi a Austin (Texas) e a San Francisco (California) e per la prima volta avrà come teatro una vera pista di atletica dopo essere stato ospitato su percorsi improvvisati ricavati nel parcheggio di un ristorante e in un vecchio circuito automobilistico.
Lewis Kent
Per chi non conoscesse le semplicissime regole della competizione facciamo un breve riassunto: ogni concorrente prima di partire e ad ogni passaggio sulla linea del traguardo deve scolarsi una birra, scelta da lui secondo il proprio gusto, da 12 once (35 centilitri, il corrispondente americano delle "birre piccole" italiane). Chi dovesse lasciare più di 4 once (11 centilitri) nella bottiglia o peggio rigettare verrebbe automaticamente squalificato dalla gara. 
Attualmente il record mondiale appartiene al ventiduenne canadese Lewis Kent che nello scorso dicembre ha percorso il miglio alcolico in 4.47.17 ingurgitando quattro Amsterdam Blonde.



www.beermile.com il sito ufficiale del beermile
www.beermileworldclassic.com il sito della manifestazione 

lunedì 25 luglio 2016

"On your marks!" - Bydgoszcz 2016. Sipario. Chiappinelli cancella Panetta, quinto posto e record

Il racconto dell'ultima giornata dell'edizione 2016 dei Campionati Mondiali Under 20 di Bydgoszcz.

Elvira Hermann
100 ostacoli F - Finale
La nigeriana Amusan e la non ancora sedicenne Usa Tia Jones erano arrivate in Polonia precedute dalle loro prestazioni di quest'anno che restringevano a loro due la lotta per il titolo. Ma, come abbiamo già avuto occasione di ribadire in queste cronache mondiali, i pronostici vanno confermati sul campo. Le due big lo hanno fatto vincendo con facilità nei primi due turni , anche se non impressionando in modo particolare, ma sono mancate nel momento decisivo. A dare la zampata vincente è stata invece la bielorussa Elvira Hermann, outsider di lusso della vigilia, che già nei turni preliminari aveva mostrato di essere in condizione migliorando il record nazionale fino a 12.97. Nella gara per l'oro la Hermann si è ulteriormente superata migliorando anche il record dei campionati (12.85) ma ha dovuto aspettare la lettura del fotofinish per avere la certezza della vittoria davanti alla giamaicana Rushelle Burton, che ha accusato un ritardo di soli due centesimi, e alla Jones (12.89).
Notevole il miglioramento con record nazionale della Burton che era ferma a 13.21 prima di questi mondiali.

3000 siepi M - Finale
Yohanes Chiappinelli
Non poteva chiedere di più a questo mondiale Yohanes Chiappinelli che, insieme al quinto posto della finale iridata, porta con sè a Siena anche l'annoso record italiano della specialità che Francesco Panetta aveva stabilito a Firenze nel 1982. 8.32.66 per il Campione Europeo di Eskilstuna che è anche il primo dei terrestri. Il quartetto di oggetti volanti non identificati che ha dominato la competizione aveva in cima alla fila il keniota Amos Kirui che in 8.20.43 ha staccato in volata l'eritreo Haileselassie (8.22.67), l'etiope Wale (8.22.83) e l'altro rappresentante del Kenya Ruto (8.22.84)


Salto in alto F - Finale
Con l'assenza pesante di Vashti Cunningham, Michaela Hruba (Rep. Ceca) figurava in cima alla lista delle probabili aspiranti al titolo insieme a Yuliia Levchenko. La differenza fra le due l'ha fatta la quota, non proibitiva di 1.89, dove l'ucraina ha inaspettatamente inanellato tre nulli mentre la ceca è passata al primo tentativo. Tra loro si è inserita la messicana Esquivel che alla terza rincorsa ha valicato la quota killer dell'ucraina. La ceca si è poi ripetuta a 1.91m prima di cedere a 1.95m.

Lancio del disco M - Finale
Un Clemens Prufer assolutamente irriconoscibile ha lasciato via libera all'ennesima "novità" del mondo dei lanci: la vittoria di un quatariota, Mohammed Ibrahim Moaaz nel lancio del disco.
Novità a cui spesso stanno dietro allenatori europei richiamati dal fascino dei petrodollari e una disinvolta politica di naturalizzazioni, fatto sta che il medagliere si riempie di bandierine sconosciute nel recente passato. A Moaaz è stato sufficiente il suo primo, e unico lancio valido, a 63.63m per assicurarsi la vittoria davanti al polacco Stachnik (62.83m) e al bielorusso Zhuk (61.70m). Quinto l'oro del getto del peso Bukowiecki, discobolo "per hobby", a 59.71m
Mohammed Ibrahim Moaaz 


1500 metri F - Finale
Seconda doppietta consecutiva per l'Etiopia in un mondiale Juniores, questa volta grazie a Adanech Anbesa e Fantu Worku, seconda e terza del ranking stagionale mondiale. Una gara piuttosto veloce fin dalle prime battute che si è conclusa con un tutt'altro che disprezzabile 4.08.07 per la vincitrice con la compagna di squadra a 4.08.43 e la statunitense Christina Aragon che si è conquistata il bronzo chiudendo in 4.08.71.

800 metri M - Finale
Quando Donovan Brazier ha deciso di restare a casa per preparare le valigie per Rio de Janeiro è stato subito chiaro che il titolo degli 800 sarebbe diventato una faida fra kenioti. Così è stato con gli atleti di Nairobi a emulare le etiopi dei 1500 portando nella rift valley la seconda doppietta consecutiva nella specialità. 1.44.95 il tempo con cui si è imposto Kipyegon Bett davanti al connazionale Willy Kiplimo Tarbei (1.45.50) tempo che lo pone al quarto posto delle liste stagionali. A completare il podio, nel pieno rispetto di quanto si ipotizzava alla vigilia, il marocchino Smaili in 1.46.02.
Baboloki Thebe

4X400 metri M - Finale
La domanda pre-gara era questa: basterà un fuoriclasse come Baboloki Thebe affiancato da un ottimo Karabo Sibanda  e da due discreti comprimari a tenere a bada lo squadrone statunitense senza una personalità spiccata ma con quattro atleti di altissimo livello? La risposta è stata negativa e forse proprio perchè Thebe, e in misura minore Sibanda, non sono riusciti a fare la differenza come avrebbero voluto e potuto. Troppo risicato il vantaggio con cui l'ultimo frazionista del Botswana Xholani Talane ha ricevuto il testimone per poter sperare di resistere al ritorno di William London III e nonostante il tentativo di resistenza gli africani si sono dovuti accontentare dell'argento condito dal record continentale di categoria. Terzo posto per i giamaicani staccati di un paio di secondi.

Anna Cockrell
4X400 metri F -Finale
Si sarebbe portati a pensare che un'atleta che partecipa ai campionati mondiali, anche se juniores, sappia come si corre una staffetta. Evidentemente non è sempre vero se si prende in considerazione la frazione che la giamaicana Stacey-Ann Williams ha compiuto rimanendo in seconda corsia. Dopo il primo giro in cui le statunitensi avevano accusato un lieve ritardo sulle caraibiche, la rimonta era già iniziata grazie a un'impressionante Anna Cockrell capace di chiudere la sua parte di gara in 50.9, rimonta compiuta definitivamente nella terza fase dove la Williams, forse anche per il suo errore ha fatto registrare un over 54" assolutamente inadeguato a un simile palcoscenico.
Medaglia di bronzo per il quartetto canadese che ha sopravanzato di pochissimo la Germania. Ottave le italiane Mangione, Borga, Tirnetta e Marchiando

"On your marks!" - Bydgoszcz 2016. Quinta giornata. India, British Virgin Island....il mondo si allarga

Nessuna delle trentatre medaglie della penultima giornata è finita al collo di un azzurro, ma i settimi posti di Sara Fantini nel martello e della 4X100 maschile e il decimo di Matteo Capello nell'asta rendono comunque sereno il cielo su casa Italia.

Marcia 10 km M - Finale
Il primo colpo di pistola del mattino di Bydgoszcz è quello che da il via alla lotta per le medaglie della marcia. Se ci fosse un premio per la combattività Callum Wilkinson avrebbe fatto l'accoppiata con la medaglia d'oro. Quando ha battezzato il ritmo come troppo lento il britannico non ha indugiato a selezionare il gruppo con le sue accelerazioni che hanno portato alla formazione sugli ultimi giri di un plotoncino di quattro elementi con l'ecuadoregno Amores, l'etiope Algaw e il turco Korkmaz. Ennesimo strappo alla campana che mette in mostra le difficoltà dell'africano. Arrivo allo sprint dove lo spunto di Williamson avuto la meglio sul sudamericano e sul turco. Bravi il fabrianese Giacomo Brandi (quindicesimo) e il fiorentino Coppini (trentaseiesimo) entrambi al personale.

Lancio del disco M - Qualificazioni
Callum Wilkinson
La Polonia non porta bene a Leonardo Fabbri che rimane deluso anche dalla gara del disco. Per lui soltanto 52.09m, oltre cinque metri al di sotto del personale che lo avrebbe portato in finale, e due nulli. Decisamente qualcosa non ha funzionato in questa trasferta mondiale.

5000 metri F - Finale
Le 10.30 del mattino non sono un orario abituale per assegnare un titolo iridato in una gara di mezzofondo prolungato, ma l'ora inconsueta non cambia la tradizione di queste specialità.
Bisogna scorrere la classifica fino all'ottavo posto della giapponese Kaseda per trovare una non africana di fatto. Le atlete del Bahrein non possono di certo essere considerate asiatiche.
Oro per l'etiope Kalkidian Fentie che si migliora di oltre un minuto fino a 15.29.64, poco meno di due secondi più indietro la keniota Chepkirui e Rebitu (Bahrein)

Salto Triplo F - Finale
Completamente stravolti i pronostici della vigilia con la cubana Davisleydi Velazco che sembra irriconoscibile e si ferma in un malinconico dodicesimo posto a 12.83m.
Ting Chen
La medaglia d'oro resta oltre un metro più in là grazie al 13.85m che per la cinese Ting Chen rappresenta il secondo miglioramento del pb dopo quello già ottenuto in qualifica. Due gare più che proficue per lei che partiva da un 13.54m che in teoria la vedeva fuori dai giochi per la vittoria.
Personale anche per la greca Romeou che si ferma a 13.55m per l'argento e miglior salto dell'anno per la rumena Anitei a 13.49m.

4X400 F - Batterie
Serve arrivare almeno terze per prenotare una corsia in finale per la staffetta del miglio e Borga, Tirnetta, Marchiando e Mangione portano a casa il compito in 3.38.23 con lo stesso tempo al centesimo delle padrone di casa. Su un altro pianeta le quattro giamaicane che fanno il miglior tempo dell'anno in 3.33.18.

4X400 m - Batterie
Biglietto per la finale conquistato anche per la staffetta maschile che schierava Mezzaluna, Aceti, Lopez e Sibilio, il neo campione europeo under 18 dei 400 ostacoli. 3.09.42 il crono con cui gli azzurri hanno agguantato il terzo posto che mette la "Q" maiuscola di fianco al risultato.

Martello F - Finale
Sara Fantini piazza un primo lancio a 59.56m che fa sognare. Purtroppo secondo e terzo turno non danno i frutti sperati e la lanciatrice del Cus Parma è la prima delle escluse dai tre lanci di finale e per lei si apre il dilemma classico: essere soddisfatta per il settimo posto mondiale o avere un po' di rammarico per una medaglia che era nelle sue possibilità? Parere peresonale: Pollice alto Sara!
Il podio: Llano (Norvegia) 64.33m, Hulley (Australia) 63.47m, Koskinen (Finlandia) 62.49m.


Salto con l'asta M - Finale

Deakin Volz
Il torinese Matteo Capello non è uno che si accontenta e fa bene. Entra a cinque metri, supera i 5.20m al secondo, poi buona la prima a 5.30m, la quota del personale. A questo punto decide di passare a 5.40m, quota che poteva essere buona per fare la differenza. Niente da fare e decimo posto per lui, ma complimenti per il carattere. Sul gradino più alto del podio L'americano Deakin Volz che si è arrampicato fino a 5.65m (più 5 centimetri sul personale) davanti al'australiano Marschall (5.55m) e lo svedese Duplantis che lascia, un po' a sorpresa la medaglia di legno al greco Karalis che era uno dei più attesi.


100 ostacoli F - Semifinale

Anche Nicla Mosetti figura nella lista degli azzurri che possono tornare a casa con un bel sorriso stampato sul viso. Il bilancio personale della triestina vede nella colonna "+" il passaggio in semifinale e il personale ritoccato di un centesimo (13.77). Si poteva chiedere di più?

200 metri F - Finale
Il Bahrein si porta a casa un'ennesima medaglia d'oro grazie alla nigeriana naturalizzata Odiong che tira la curva benissimo e arriva sul traguardo con un buon margine in 22.84. La colombiana Rivera si rifà della delusione sui 100 metri con un argento che arriva con il nuovo pb a 23.21, mentre la francese Raffai si mette al collo la medaglia di bronzo in 23.48.

Lancio del giavellotto M - Finale
Ribadiamo il concetto: l'atletica è sempre più globale e il giavellotto sembra essere diventato la specialità che meglio rappresenta questa trasformazione.
Neeraj Chopra
L'epoca in cui le classifiche erano dominate da atleti del vecchio continente sta finendo nel cassetto grazie a una nuova generazione di lanciatori. Ieri è toccato all'indiano Neeraj Chopra che al secondo passaggio in pedana si è preso la medaglia d'oro e ha aggiunto un paio di metri al record mondiale junior del lettone Sirmais con una cannonata da 86.48m. La linea degli 80 metri è rimasta tabù per tutti tranne che per il sudafricano Grobler (80.59m) che ha superato nella lotta per l'argento Anderson Peters, 79.65m da Grenada, altro paese dalla tradizione non proprio consolidata.


5000 metri M - Finale
Niente di nuovo sotto il sole nell'andamento dei dodici giri e mezzo. Davanti la marea nera che impone ritmi impraticabili per tutti gli altri e dietro, appunto, tutti gli altri.
L'eritreo Kifle si incarica di dettare l'andatura e chiude i primi due chilometri in 5.26. A dargli il cambio si presenta in testa il keniota Wesley Ledama che decide di dare un'altra scrollatina al gruppo di testa che dopo due giri si riduce a sole cinque unità. Alla fine Kifle e Koech (Kenia) abbandonano la compagnia molto prima del traguardo e la questione medaglie diventa una questione privata fra Barega (Etiopia), Direh (Gibuti) e Ledama che si piazzano in quest'ordine al termine dello sprint assassino lanciato a 150 metri dall'arrivo.
Aaron Kifle

Gli azzurri Polikarpenko e De Caro se la cavano piuttosto bene per essere "visi pallidi" e chiudono entrambi al di sotto dei loro precedenti personali. 14.20.39 e 14.48.82.

400 ostacoli M - Finale
Il giamaicano Jaheel Hyde è meno fenomeno del solito, ma questo non basta all'americano Taylor McLaughlin per strappargli dal collo quella medaglia che gli era stata assegnata dai pronostici. Hyde si "limita" a chiudere in 49.03 per vincere senza patemi, a McLaughlin servono 42 centesimi in più per concludere la sua fatica e sul terzo pennone sventola una bandiera che non ha troppa dimestichezza con le manifestazioni internazionali, quella delle Isole Vergini Britanniche grazie al 49.56 di bronzo di Kyron McMaster.

4X100 M - Finale
Lo spoiler aerodinamico di Nicholas Artuso taglia bene l'aria di Bydgoszcz, ma i cambi non sono proprio esaltanti, soprattutto il secondo che già in batteria non era sembrato brillantissimo.
Kyron McMaster
Quando il testimone arriva a Tortu il distacco è già sensibile, ma il lanciato di "San Filippo" riesce ancora una volta nel miracolo di risalire almeno una posizione. Gli americani fanno...gli "americani" e piazzano il miglior risultato stagionale (38.93) davanti al Giappone che riscrive il record continentale di categoria in 39.01. Terzo posto per i tedeschi che portano il primato di Germania a 39.13.

4X100 F - Finale
Se la medaglia d'oro della staffetta andasse a chi esegue meglio i cambi la squadra americana non sarebbe nemmeno finita vicino al podio, ma poichè la regola vuole che a vincere sia chi porta più velocemente il testimone al traguardo...
Avere poi una come Candace Hill a dover concludere lo sforzo aiuta non poco a portare a casa il risultato. La vincitrice dei cento ha preso il bastoncino in terza posizione e ha annichilito la frazionista francese e quella tedesca che hanno soltanto potuto guardarla scivolare via. 43.69 per il quartetto a stelle e strisce, 43.82 per le "bleus" e 44.18 per la Germania

sabato 23 luglio 2016

"On your marks!" - Bydgoszcz 2016. Quarta giornata. Zayas sul tetto del mondo. Norman Jr fa "cento" per gli Usa

La migliore notizia della quarta giornata di gare è che il martello dello spagnolo Alberto Gonzalez che è finito sul tavolo della giuria non ha ucciso il giudice. Tutto il resto passa in secondo piano, ma lo raccontiamo ugualmente. 

100 ostacoli  F - Batterie
Abigail Gyedu
Nicla Mosetti impiega 13.72 per superare i dieci ostacoli, solo quattro centesimi in più di quanto le era servito per vincere il titolo italiano a Bressanone e oggi anche la fortuna è dalla sua parte. Il suo è l'ultimo tempo di ripescaggio per la semifinale. Disco rosso invece per Abigail Gyedu per lei però c'è la soddisfazione di aver portato il personale a 13.96.

800 metri M - Batterie
C'è veramente poco da dire. Dopo un contatto ravvicinato con un virus e dopo aver passato un giorno e mezzo a letto se corri un 800 in 1.55.92 sei sulla buona strada per fare i miracoli. Tanto di cappello per Gabriele Aquaro.


1500 metri F - Batterie

Chiara Ferdani ci ha provato fino all'ultimo a inseguire il sogno proibito di agguantare un posto in finale nonostante gli accrediti la mettessero nella parte bassa della starting list.
Alexa Efraimson
Una gara dall'andatura piuttosto sostenuta gestita prima dall'americana Efraimson, poi dall'etiope Worku che quando manca un giro e mezzo alla fine decide di cambiare marcia. Se ne vanno in quattro e le altre restano a lottare contro il cronometro. Lotta vinta con il nuovo personale di 4.23.07,
ma l'ultimo tempo di ripescaggio è a poco più di un secondo.

200 metri F - Batterie
L'avventura polacca di Sofia Bonincalza dura 24 secondi 14 centesimi e una frazione di staffetta. La lombarda ha un grosso credito con la fortuna: per la semifinale servivano soltanto tre centesimi in meno.

4X100 F - Batterie
E' notorio che la dea bendata giochi un ruolo importante nella staffetta veloce e la prima batteria di oggi lo ha confermato ancora una volta.
Trinidad non si presenta sui blocchi, Paesi Bassi e Repubblica Ceca non portano al traguardo il testimone, la Giamaica viene squalificata. Risultato vittoria spagnola in 45.10 e secondo posto e finale per le incredule ecuadoregne con un modestissimo 46.20, peggior tempo del turno.
Formazione Italiana. Zaynab Dosso è una formidabile partente, più che logico che ci sia lei in prima frazione. Poi Bonincalza, Niotta Desola Oki a cui viene affidato il compito di chiudere il cerchio. Tutto perfetto fino all'ingresso sulla seconda curva quando qualche meccanismo si inceppa, sul finale Oki recupera e chiude in 45.50. Niente da fare per la finale.

Salto in alto m - Finale
Luis Enrique Zayas
La gara perfetta da ieri sera esiste e l'ha realizzata un diciannovenne cubano che risponde al nome di Luis Enrique Zayas. Entrato in gara a una quota piuttosto bassa (2.05), il caraibico ha affrontato tutte le misure previste dalla progressione e le ha superate tutte al primo tentativo, compreso il salto a 2.27 che gli ha dato la medaglia d'oro e il record mondiale stagionale. Zayas non è il primo cubano a vincere un titolo mondiale juniores nell'alto, trent'anni fa ad Atene ci riuscì un tale Xavier Sotomayor.
Curiosità: la curva della rincorsa del salto in alto non è l'unica in cui se la cava bene, il suo personale sui 200 metri è di 21.64.
Il secondo gradino del podio è andato all'americano Darius Carbin che ha migliorato per due volte il personale all'ultimo tentativo disponibile prima a 2.23m poi a 2.25m. Bronzo per il "nipotino" di Mutaz Barshim, il quatariota Hamdi grazie al suo 2.23m passato alla terza prova.

Eptathlon
Una settimana fa l'austriaca Sarah Lager per soli 11 punti si piazzava seconda, non senza un po' di delusione, ai Campionati Europei under 18 di Tbilisi, oggi stacca di 35 punti la cubana Adriana Rodriguez nella corsa per la vittoria al titolo mondiale juniores con una gara tutta in rimonta, con le ultime due gare a fare la differenza. Stranezza (e bellezza) delle prove multiple.

Salto in lungo F - Finale
Come avevamo scritto nella preview dedicata a questa gara era assolutamente impossibile fare un pronostico su chi si sarebbe messo al collo la medaglia d'oro di questa gara perchè le ragazze erano tutte racchiuse in un fazzoletto e il fatto che la francese Yanis David abbia avuto la meglio sulla tedesca Sophie Weissenberg  per soli due centimetri (6.42m il miglior balzo della transalpina) ha confermato la nostra convinzione. Anche la medaglia di bronzo ha preso la via di Parigi grazie al 6.33m di Hilary Kpatcha.


400 ostacoli M - Semifinale

E' mancato veramente poco a Gabriele Montefalcone per riuscire a fare quella che comunemente si definisce un impresa: essere uno dei migliori otto quattrocentisti a ostacoli del mondo. Il romano parte piuttosto bene e spinge a tutta, sul rettilineo finale le gambe si induriscono un po' ed è il carattere a continuare a spingere. Il 51.70 finale, a pochi centesimi dal personale, è la bella fotografia di una gara tutta al massimo.


3000 siepi F - Finale 

Gabriele Montefalcone
Una gara con la solita divisione Africa contro resto del mondo. Dopo un primo chilometro sul piede di 3.13, la diciassettenne keniota Chespol ha deciso di mettere un po di pepe alla gara dando uno strattone che ha preso a schiaffi il gruppo con il passaggio ai 2000 metri di 6.16. Da lì in poi una lunga cavalcata verso il 9.25.15 finale e lotta soltanto per il secondo posto andato all'etiope naturalizzata Bahrein Getnet in 9.34.08 e bronzo all'etiope rimasta in patria Belachew in 9.37.17.
Secondo titolo mondiale consecutivo dopo quello under 18 di Cali per la Chespol che ora può mettere nel mirino il record mondiale di categoria di 9.20.37. Ha altri due anni per riuscirci.

Lancio del martello M - Finale
La vittoria di Bence Halasz (Ungheria) che ha stampato un 80.93m di tutto rispetto ha confermato i pronostici della vigilia sui medagliati così come il bronzo del finlandese Jakkola arrivato a 77.88m.
Non si può nemmeno classificare come sorpresa l'argento dell'ucraino Piskunov che ha aggiunto più di mezzo metro al personale. A rubare la scena a tutti ci ha pensato lo spagnolo Gonzalez che dopo aver portato il personale a 75.52m ha infilato tre nulli, l'ultimo dei quali, come dicevamo in apertura, è rimbalzato contro la struttura della gabbia e solo per miracolo non ha causato una tragedia. Di certo una gara indimenticabile sia per il giudice rimasto ferito che per il lanciatore iberico.

400 metri M - Finale
Fuori il fenomeno del Botswana Baboloki Thebe per la sualifica per invasione di corsia, le porte per la vittoria si sono spalancate per Abdalelah  Haroun (Quatar, 44.81) che non si è lasciato sfuggire l'occasione. Assolutamente evidente il divario fra il rappresentante del paese del golfo persico e tutti gli altri che si è manifestata in una differenza di circa 40 centesimi rispetto all'americano London (45.27) e e di 60 rispetto al connazionale di Thebe,  Karabo Sibanda che ha chiuso in 45.45.

Abdalelah Haroun
400 ostacoli F - Finale
La disarmante facilità con cui Anna Cockrell ha imposto distacchi da tappone dolomitico alle avversarie avrebbe potuto far pensare a uno spettatore distratto che si trattasse di una semplice batteria di qualificazione. Il 55.20 dell'americana, miglioratasi di sette decimi in un solo colpo, ha messo in fila la giamaicana Kalawan (56.54) e la canadese Santiago (56.90). Soltanto il fenomeno McLaughlin avrebbe potuto tenerle testa.

200 metri M - Finale
La medaglia d'oro numero 100 degli Usa nella storia dei Mondiali under 200 è arrivata nella tarda serata di ieri per merito di Michael Norman Jr. Il diciannovenne ragazzone di San Diego, un metro e ottacinque per 78 kg, la fascia con il baffo ben evidente sulla testa, ha vinto per distacco con il suo 20.17, record dei campionati a soli tre centesimi dal personale. Tlotliso Leotlela (Sudafrica) festeggia sulla distanza doppia la medaglia sfuggitagli per due centesimi sui 100 metri fermando il cronometro sul tempo di 20.59, mentre il giamaicano Nigel Ellis con 20.63 è davanti a Munyai (20.77) impedendo che siano due le bandiere di Pretoria a sventolare sullo stadio di Bydgoszcz


venerdì 22 luglio 2016

"On your marks!" - Bydgoszcz 2016. La 17enne Candace Hill domina i 100. Fantini Chiappinelli e Capello volano in finale

E' andata in archivio anche la terza giornata di questi sedicesimi Campionati Mondiali Juniores con otto titoli assegnati, tre nuovi azzurri che si sono guadagnati il diritto di scendere di nuovo in campo nella gara per le medaglie e uno che ha superato il turno eliminatorio: Sara Fantini, Matteo Capello, Yohannes Chiappinelli e Gabriele Montefalcone.

Sara Fantini Foto Colombo/Fidal
Martello F - Qualificazioni
Sara Fantini basta un solo lancio per chiudere la pratica qualificazione: 61.62m e via in tribuna a guardare le altre. Lucia Prinetti Anzalapaya invece non sembra così a suo agio e non va oltre  i 58.27m del secondo tentativo che la relega al sedicesimo posto. Un vero peccato perchè la finale era solo 60 centimetri più in là.

Asta M - Qualificazioni
La qualificazione diretta è fissata a 5.35m, ma è chiaro per tutti che saranno pochissimi ad ottenerla. Quello che conta è arrivare con meno errori possibili alla quota che risulterà decisiva. Francesco Lama, l'ex decatleta che quest'anno ha superato 5.40m, incappa nella sua peggiore giornata dell'anno e mette tre inspiegabili "X" a 4.80m, Matteo Capello invece si è svegliato con il piede giusto, buona la prima a 4.95m e 5.10m, un salto in più a 5.20, la quota che oggi segna il confine del paradiso.
Arrivederci a sabato pomeriggio.

3000 siepi - Batterie
La seconda batteria in cui si trova Yoahnnes Chiappinelli viaggia a un ritmo decisamente più vivace
Yohannes Chiappinelli Foto Colombo/Fidal
di quella che l'ha preceduta, ma il senese non incontra grossi problemi nel controllare la gara e piazzarsi al quarto dei cinque posti che garantiscono l'accesso diretto alla finale con un buon 8.44.51.
La strada per il podio sembra chiusa per il senese campione europeo 2015, i primi quattro hanno tempi fra 8.22 e 8.27, ripetere il sesto posto di due anni fa a Eugene invece non sembra impossibile.

400 ostacoli M - Batterie
La quinta batteria è quella di Jaheel Hyde, con altri sette a fargli compagnia. Fra questi c'è anche il nostro Gabriele Montefalcone. Il fenomeno giamaicano fa una sgambata in 50.81, tanto per controllare se la pista è di suo gradimento, l'indiano Tamilarasan è secondo e l'azzurro occupa l'ultimo posto buono per la qualificazione diretta con un 51.91 che non è troppo distante dal personale. Niente da fare per Cesati che chiude la classifica della sesta batteria in 53.35.

Asta F - Finale
Da quando è iniziata la stagione all'aperto la finlandese Wilma Murto non è riuscita a tornare nemmeno vicina al suo primato mondiale di 4.71m ottenuto in sala, ciò nonostante questa misura faceva di lei la favorita della vigilia insieme alla venezuelana Peinado e alla svizzera Moser.

Wilma Murto
La sudamericana, che per buona parte dell'anno si allena proprio in Polonia, entra in gara a 4.20 e fa percorso netto fino a 4.40, mentre le sue avversarie sbagliano molto e rischiano di prendere la via degli spogliatoi. A questo punto però i ruoli si capovolgono e l'elvetica ritrova il bandolo della matassa e supera al primo tentativo tutte le misure fino a 4.55m, Peinado invece deve arrendersi a 4.45m. La nordica si trova a inseguire la medaglia d'oro che sembra accasarsi sulle Alpi e alza la posta a ogni tentativo fino al terzo errore a 4.60m che le mette al collo il bronzo.

Disco F - Finale
L'oro del disco femminile era stato prenotato da tempo dalla montenegrina Kristina Rakocevic, ma si sa che le prenotazioni vanno poi confermate sul campo. La discobola d'oltre Adriatico ci ha messo due lanci per prendere la testa della classifica e un terzo per sigillarla definitivamente con un 56.36m che oggi non permetteva repliche. Alle sue spalle l'australiana Kirsty Williams, miglioratasi fino a 53.91m e la moldava Emelianov molto distante dalle sue migliori prestazioni a cui sono serviti tre lanci per agguantare il bronzo a 53.08m. Male anche l'americana Bruckner fermatasi a 52.04m.

400 ostacoli F - Semifinale
Una semifinale mondiale è un traguardo di cui Eleonora Marchiando può essere più che fiera. Quinto posto in 58.88, a soli 13 centesimi dal pb ottenuto in batteria. Veramente due belle prove da parte dell'allieva di Eddy Ottoz.

400 metri M - Semifinale
Vladimir Aceti ferma il cronometro su 47.41, si migliora rispetto alle batterie e chiude all'ottavo posto la prima semifinale. Per continuare l'avventura serviva 46.41, troppo per il russo di Giussano che può comunque tornare a casa con un bel sorriso.

Triplo M - Finale
Fa male scorrere la classifica del triplo. Fa male perchè se la stagione di Tobia Bocchi non fosse stata
Tobia Bocchi
un vero e proprio calvario nei piani altissimi di questa lista di misure ci sarebbe anche il suo nome. 
Il tandem cubano Martinez-Napoles rispetta al 100% i pronostici e va a prendersi i primi due gradini del podio. Martinez al terzo salto si ricorda di essere un mezzo fenomeno e piazza un 17.06m che è anche la WL juniores. Napoles si ferma a 16.62m e il bronzo va al francese Rafin che avvicina il pb atterrando a 16.37m. Dispiace pensare che il neo-carabiniere parmense lo scorso anno era atterrato a 16.54m, ma va detto che ieri l'azero Babayev, vincitore degli europei 2015, ha saltato 15.74, esattamente come lui. Purtroppo una brutta stagione può capitare.

400 metri F - Finale
Essere i favoriti a volte non porta bene. E' quello che è successo alla giamaicana Junelle Bromfield che sembra addormentarsi sui blocchi allo sparo. A schizzare via invece sono la sua connazionale Tiffany James e l'americana Lynna Irby che arriveranno in quest'ordine sul traguardo. L'australiana Thornton è alle loro spalle ma non si tuffa sulla linea d'arrivo, cosa che invece fa la Bromfield in rimonta soffiandole la medaglia per pochi millesimi.

1500 metri M - Finale
Il ritmo da podistica domenicale ha fatto sì che la gara si risolvesse negli ultimi metri e con un riscontro cronometrico non proprio entusiamante: 3.48.63. A vincere è stato il favorito della vigilia, il keniota Kumari Taki, che ha percorso gli ultimi metri in "caduta libera" davanti all'etiope Taresa Tolosa che ha avuto il suo bel da fare per evitare di calpestarlo sul traguardo. Bronzo all'altro keniota Kiptoo e un ottimo quarto posto per il francese Mischler.

Samantha Watson
800 metri F - Finale
Con le prime sei delle liste mondiali assenti per scelta tecnica o per infortunio la diciassettenne americana Samantha Watson era la favorita per la vittoria e così è stato. Un primo giro tatticamente accorto per poi premere sull'acceleratore dopo la campana chiudendo in 2.04.52. Dietro di lei l'altra half miler a stelle e strisce Aaliyah Miller che chiudendo in 2.05.06 ha preceduto di pochi centesimi l'etiope Ketema.

 110 ostacoli M - Finale
Marcus Krah, il piccoletto americano con la dinamite dentro alle scarpe, ha rispettato i pronostici della vigilia è si è messo al collo la medaglia d'oro eguagliando il personale di 13.25. Argento per il suo compagno di squadra Amere Lattin (13.30, pb) e il giapponese Takumu Furuya che oltre al bronzo porta a casa anche il nuovo record asiatico di categoria in 13.31. Quarto il baby fenomeno giamaicano De'Jour Russell (classe 2000) che non è stato capace di ripetere il fantastico 13.20 della semifinale chiudendo 19 centesimi sopra. 

100 metri F - Finale
Candace Hill
La diciassettenne statunitense Candace Hill fa il bis e dopo il titolo Allieve dello scorso anno a Calisi prende anche quello under 20 rovinando un po' la festa alla beniamina di casa Ewa Swoboda che aveva focalizzato su questo appuntamento tutta la sua preparazione. 11.07 il tempo della teenager americana che cancella dall'albo dei record dei campionati un nome illustre della velocità, quello di Veronica Campbell-Brown. Nuovo record nazionale di categoria in 11.12 per la beniamina di casa che fra pochi giorni volerà verso Rio de Janeiro, così come Khalifa St Fort, bronzo in 11.18 che continua la solida tradizione nello sprint di Trinidad e Tobago.

giovedì 21 luglio 2016

"On your marks!" - Bydgoszcz 2016. Gli azzurri in gara nella terza giornata

9.30 - Martello F - Qualificazioni
Lucia Prinetti Anzalapaya
Qualificazione diretta 61.50m 
Sia Sara Fantini che Lucia Prinetti Anzalapaya sono due possibili finaliste. La misura di qualificazione diretta non è uno scherzo, soprattutto alle 9.30 del mattino. Non crediamo saranno in tante a superarla. In bocca al lupo ragazze.

9.45 - Salto con l'asta M - Qualificazioni
Qualificazione diretta 5.35m
Idem come sopra. Gli astisti hanno l'anima delle rockstar, non cominciano a carburare prima di mezzogiorno. Superare 5.35 sarà un impresa che riuscirà a pochi, speriamo che fra questi ci sia l'imolese Francesco Lama che ha un personale di cinque centimetri superiore. Matteo Capello invece parte da 5.30. Occhio agli errori! La cosa più probabile è che si crei il solito "ingorgo" a una quota molto più bassa dello standard.

Francesco Lama
10.15 - 3000 siepi M - Qualificazioni
In finale i primi 5 e i 5 migliori tempi
Che Yohannes Chiappinelli non possa essere presente alla finale di domenica sera è un'ipotesi da fantascienza. Ci si rivede quando si parla di medaglie

10.56 - 400 ostacoli M - Qualificazioni 
In semifinale i primi 3 e i 3 migliori tempi
La quarta batteria è quella di Jaheel Hyde contro i terrestri. Fra questi c'è anche il nostro Gabriele Montefalcone che in questo gruppo molto equilibrato ha il secondo accredito. Le probabilità di ottenere un biglietto per il prossimo turno sono piuttosto buone. Stesso discorso per Federico Cesati inserito in una sesta batteria senza nomi di spicco ma con un campo di partenti molto omogeneo.

18.55 - 400 ostcoli F - Semifinali
In finale le prime 2 e i 2 migliori tempi
Eleonora Marchiando è stata quasi perfetta in batteria con una gara impeccabile che le ha dato il suo nuovo record personale. Difficile che possa riuscire ad approdare alla finale, ma il suo bilancio mondiale è comunque più che in attivo.

19.45 - 400 metri M - Semifinali
In finale i primi 2 e i primi 2 migliori tempi
Il 47.62 che ha consentito a Vladimir Aceti di essere fra i ripescati per la semifinale andrebbe  migliorato sensibilmente per sperare nel miracolo di una finale. Anche per il ragazzo di Giussano vale quanto detto poche righe sopra per la Marchiando.



"On your marks!" - Bydgoszcz 2016. Filippo Tortu,l'astro d'argento

Filippo Tortu
Prima di iniziare a raccontare questa giornata ci siamo imposti di lasciare fuori tutti i superlativi del nostro vocabolario. Perchè sarebbe fin troppo facile battere sulla grancassa dell'entusiasmo e raccontare delle due splendide volate (ci concediamo soltanto questo, giuriamo) di oggi di Filippo Tortu indugiando su toni trionfalistici.
Chi fa la cronaca di un avvenimento non può sostituirsi a chi ne è stato il protagonista e Tortu quando parla di sè e della sua gara lo fa con una semplicità che potrebbe tornare utile a tanti suoi colleghi molto meno veloci di lui. Perciò niente superlativi, via con il racconto.
Quello che il brianzolo sa meglio di qualunque altra cosa è di dover migliorare quella fase di partenza così complicata, che oggi forse non gli ha permesso di sentire l'inno come avrebbe voluto. 
In semifinale lo stacco dai blocchi è risultato meno problematico del solito, il "lanciato" invece è stato quello abituale e ha ammutolito lo sprinter di Barbados Mario Burke che ha visto sfilare via l'azzurro che ha chiuso in 10.26 nonostante il -0.6 di vento. 
L'ultimo start di Tortu a questi mondiali polacchi ha fatto temere per un attimo che questo suo punto debole potesse costargli troppo caro, ma quando ha rialzato lo sguardo dopo i primi appoggi i suoi piedi rimbalzanti hanno cominciato a rubare terreno agli avversari progressivamente fino al 10.24 che gli ha dato la medaglia d'argento dietro lo statunitense Lyles (10.17) e davanti a Burke (10.26) che deve aver pensato a un deja vu del turno precedente. La cosa più bella però Filippo l'ha fatta subito dopo il traguardo con questa intervista rilasciata all'addetta stampa Fidal al seguito della squadra

Ascoltarla attentamente potrebbe tornare utile a molti suoi colleghi anziani che sproloquiano con una certa assiduità davanti alle telecamere.
Ad assegnare le prime medaglie della seconda giornata di questi mondiali è stata la pedana del getto del peso donne in una gara che non si discostata troppo dai pronostici della vigilia. 
La tedesca Alina Kenzel ha anestetizzato la competizione con un  primo lancio da 16.91m che ha messo subito fuori gioco la maggior parte delle altre pretendenti, poi ha messo il suo sigillo definitivo piazzando il terzo a 17.58, primato mondiale stagionale. La cinese Jiayuan Song non figurava fra le medagliabili della vigilia ma il suo nuovo pb di 16.36m le ha consentito di salire sul secondo gradino del podio. Sottotono tutte le altre, prima fra tutte l'americana Wilson (pb di 17.00m) che ha ceduto il
Mikael Massò
passo alla cinese per soli tre centimetri nel suo unico lancio valido.
Nel salto in lungo sono serviti otto metri tondi tondi a Mikael Massò per fra risuonare nello stadio l'inno cubano al termine di una gara rimasta al di sotto delle aspettative dal punto di vista delle misure. Massò, che quest'anno è già atterrato a 8.28m, ha superato il greco Tentoglou (pb di 8.19m) fermatosi a 7.91m e l'australiano Darcy Roper (7.88m), l'unico sul podio ad aver ottenuto lo stagionale. Festa anche per il quarto, l'algerino Yasser Triki che ha portato a 7.81m il record nazionale di categoria.
La tedesca Konstanze Klosterhalfen è stata il metronomo dei 3000 metri. Poco dopo lo sparo ha preso l'iniziativa e ha fatto selezione fino a rimanere in compagnia dell'etiope Gerefa e della portacolori del Bahrein Gosa. La campionessa europea di cross è rimasta al comando fino all'ultimo giro quando l'africana ha cambiato marcia e se ne è andata verso la medaglia d'oro con il nuovo record dei campionati di 8.41.76. Record nazionali in aggiunta alle medaglie sia per Gosa (8.46.42) e Klosterhalfen (8.46.74). 
Seconda esecuzione dell'inno nazionale polacco grazie alla vittoria di Klaudia Maruszewska nella finale del giavellotto.  Una vera sorpresa visto che la lanciatrice di casa si presentava a questo 
Klaudia Maruszewska
appuntamento con un personale di 50.43 metri, sulla carta insufficiente anche per superare il turno eliminatorio. Invece Maruszewska ha prima superato le qualificazioni con un notevole 54.34, poi alla prima rincorsa della finale ha piantato l'attrezzo a 57.59m. L'unica ad avvicinarla è stata la sudafricana Van Dyk che al terzo turno è arrivata a 57.32, mentre la turca Tugsuz, una delle favorite della vigilia si è presa il bronzo con 56.71. Dodicesima Ilaria Casarotto con il suo unico lancio valido a 50.17m.
Niklas Kaul (Germania) ha definitivamente chiuso la pratica decathlon alla nona gara mandando il giavellotto a 71.59m, una misura di tutto rispetto anche per uno specialista.  8162 il suo punteggio finale dopo il 4.21.70 nel 1500 metri finale che rappresenta

mercoledì 20 luglio 2016

"On your marks!" - Bydgoszcz 2016. La preview della seconda giornata

Marco Bigoni
La giornata inaugurale ha regalato lo splendido argento di Noemi Stella. Cosa possiamo aspettarci oggi dai nostri ragazzi in Polonia?

9.40 - Peso F - Qualificazioni
Con uno standard di qualificazione a 15.50m sembra molto difficile che la reatina Martina Carnevale che ha un personale inferiore di poco meno di un metro possa ottenere il pass per la finale di stasera. La sua gara sarà contro se stessa, per cercare di aggiungere centimetri al suo primato e guadagnare posizioni rispetto al ventiquattresimo posto delle liste di iscrizione.

9.55 - 110 ostacoli M - Batterie
Passano in semifinale i primi tre di ogni batteria e i tre migliori tempi. 
Marco Bigoni (13.91) ha il quinto accredito di una quinta batteria che a parte l'australiano Nicholas Andrews (13.33, uno dei papabili per il podio) annovera atleti di buon livello ma non straordinari. Molto più complicato il compito del marchigiano Nicola Cesca che ha il settimo tempo (14.02) della batteria successiva.
Gioi Spinello

10.50 - 400 ostacoli F - Qualificazioni
In semifinale le prime quattro di ogni batteria e i migliori quattro tempi.
Il 59.50 di Gioi Spinello è il sesto tempo della prima batteria a circa un secondo dall'ultimo slot per la qualificazione diretta. Dovrà spingere a fondo per avere qualche possibilità. La quarta batteria toccata in sorte a Eleonora Marchiando sembra molto equilibrata e se si escludono la giamaicana Foster e la ceca Vokalova non si vedono particolari favorite per i due posti rimanenti per la qualificazione diretta.

11.35 - Triplo M - Qualificazioni
Qualificazione diretta 16.10m.
Il Tobia Bocchi dello scorso anno avrebbe ottenuto l'accesso diretto alla finale con una facilità irrisoria, quello un po'impacciato visto fino a ora in questa stagione lascia qualche preoccupazione in più. Nonostante tutto le sue ultime uscite sono andate in crescendo e il ragazzo è dotato di carattere e talento, non è improbabile rivederlo nuovamente in pedana domani sera. La stagione di Fabio Camattari fino a questo punto è stata praticamente perfetta ed è culminata nel titolo italiano ottenuto 
Tobia Bocchi
a Bressanone in cui ha portato il suo personale a 15.63m. Escludendo l'ipotesi che possa migliorarsi di ulteriori cinquanta centimetri, per la finale resta la possibilità di entrare fra i primi dodici. Difficile.

11.40 - 400 metri M - Batterie
In semifinale i primi tre di ogni batteria e i sei migliori tempi.
Seconda batteria per il sammarinese Alessandro Gasperoni che si è guadagnato la maglia della nazionale del Titano correndo quest'anno in 49.70. Una bella esperienza per lui la trasferta polacca, ma che si fermerà qui.
Anche Brayan Lopez sembra essere destinato a chiudere questa mattina. Il suo 47.33 non sembra essere sufficiente per un piazzamento fra i primi tre della terza batteria dominata dal fenomeno Baboloki Thebe. Sulla carta questo sembra lo stesso destino di Vladimir Aceti nella sesta batteria. Il suo 47.13 non dovrebbe bastare.

18.40 - Salto in alto M - Qualificazioni
Qualificazione diretta 2.18m
Il "Dottor" Sottile è una delle carte da medaglia della spedizione azzurra a Bydgoszcz, ma prima di aspirare a una medaglia il ragazzo di Borgosesia dovrà superare queste impegnative qualificazioni.
2.18m è quota severa anche per il campione mondiale allievi, se non dovesse superarla sarà importante ridurre al minimo gli errori. Incrociamo le dita.

19.20 - 100 metri M - Semifinale
Stefano Sottile
In finale i primi due di ogni batteria e i due migliori tempi
Ieri mattina il suo 10.29 ha impressionato, stasera prima batteria, quarta corsia.
Saremo scaramantici, ma su Filippo Tortu non vogliamo aggiunger un'altra parola.

20.45 - Giavellotto F - Finale
Ilaria Casarotto ha vinto la sua medaglia ieri mattina, quando all'ultimo lancio di una gara che sembrava ormai perduta ha aggiunto quasi un metro al personale e si è presa il dodicesimo posto, l'ultimo buono per la finale. Tutto quello che potrà fare stasera sara un extra.

martedì 19 luglio 2016

"On your marks!" - Bydgoszcz 2016. La prima giornata. La Stella d'argento e la cometa di Konrad

Noemi Stella
Tre finali in questa prima giornata dei Mondiali Junior di Bydgoszcz e due buone, ottime notizie. 
La prima è che una delle nove medaglie distribuite oggi è andata al collo di un'italiana, la "carabiniera" di Grottaglie Noemi Stella seconda nei dieci chilometri di marcia in una gara condotta in modo ineccepibile dal punto di vista tattico.Dopo una lunga fase di studio ad andatura relativamente moderata, la pugliese ha preso l'iniziativa accelerando il ritmo e provocando una progressiva scrematura del gruppo. Con una seconda accelerazione a poco più di cinque giri dalla fine ha messo alla frusta le avversarie e insieme a lei sono rimaste soltanto la cinese, leader stagionale del ranking, Zhenxia Ma e la sorprendente etiope Beletew. All'ultimo chilometro l'africana cede il passo alle compagne di fuga  e il tandem italo-cinese rimane insieme fino all'ultimo giro quando Ma allunga guadagnando un margine di cinque secondi che porterà fino al traguardo. 45.23.85 il tempo finale dell'azzurrina.
La seconda buona nuova ce l'ha regalata proprio sul finire del programma di oggi il piemontese Pietro
Pietro Riva
Riva impegnato sui 10.000 metri. Quando si parla di mezzofondo prolungato il mondo va diviso in due: da una parte gli alieni del continente nero, dall'altra i "normali" e anche la gara di oggi non ha fatto eccezione. L'andamento della gara è stato quello classico di una gara di campionato con un terzetto formato dall'ugandese Kiplimo, l'eritreo Kifle e il keniota Kwemoi che hanno progressivamente aumentato il passo di gara fino a staccare tutti gli altri per poi giocarsi tutto dal suono della campana in poi. Il primo a lasciare via libera agli avversari è stato l'ugandese, mentre sul rettilineo finale le alte frequenze di Kwemoi hanno spento le velleità di resistenza del rappresentante dell'ex colonia italiana. Riva ha fatto una corsa giudiziosa, con un occhio al cronometro e senza lasciarsi prendere dalla tentazione di inseguire treni superiori alle sue possibilità. Una condotta che ha premiato il ragazzo di Alba con il nuovo pb di 29.25.09, 35 secondi al di sotto del suo precedente limite personale, e con il decimo posto assoluto, primo degli europei.  
Konrad Bukowiecki
Avevamo scritto nelle preview dei lanci che Konrad Bukowiecki era l'unico atleta che non poteva assolutamente permettersi di sbagliare e il polacco non ha deluso le enormi aspettative che gravavano su di lui. Sapendo che le nuove regole in prova in questi campionati gli avrebbero tolto due tentativi, il gigante polacco ha aperto con un 22.46m che ha subito ipotecato la vittoria. Al secondo turno il rumeno Toader si è fatto sotto portando il personale a 22.30m e al lancio successivo Bukowiecki ha spedito il peso a 23.46m cancellando dall'albo dei record del mondo il 23.00m del neozelandese Jacko Gill. Il quarto definitivo passaggio in pedana ha confermato una volta per tutte che questa nuova regola sui concorsi sia una totale idiozia. Non sapremo mai quanto era lungo il nullo del nuovo campione iridato, ma soprattutto non sapremo mai a quanto avrebbe portato il primato se avesse avuto a sua disposizione le canoniche tre prove di finale.
Per quanto riguarda i nostri ragazzi alle prese con le qualificazioni è stata una giornata per lo più da dimenticare. Fra i pochi segni più va segnalata la prova di Filippo Tortu che è sembrato stesse allenandosi quando intorno a mezzogiorno ha chiuso in 10.29 la sua batteria dei 100 metri. Semifinale domani sera alle 19.20 per continuare a sognare.
Due lanci assolutamente irriconoscibili, poi la spallata di carattere a 52, 42, personale e finale iridata per la nostra giavellottista Ilaria Casarotto
Qualificazione anche per Rebecca Borga che corre bene la sua ultima batteria dei 400 metri, nona
Ilaria Casarotto
corsia per lei nella semifinale di domani sera alle 19.55. 
Niente da fare per tutti gli altri. Spiace soprattutto per Gabriele Chilà tredicesimo a pari misura (7.52) con il marocchino Khoua. Anche il nostro pesista Leonardo Fabbri ha molto da recriminare su quello che è successo oggi a Bydgoszcz, 16.39m sono una misura che non rispecchia il valore del fiorentino. Un vero peccato perchè per la finale erano sufficienti 18.44m, 21 centimetri in meno del suo personale.





"On your marks!" - Bydgoszcz 2016, i giganti dei lanci. Uomini e donne.

Konrad Bukowiecki
Quanto influirà sulle prestazioni dei lanciatori la nuova cervellotica norma di cui abbiamo già parlato nell'analisi del settore salti? Lo vedremo fra qualche giorno, possiamo solo sperare che l'esperimento non vada oltre. Togliere due turni ai concorsi è una menomazione che non da niente allo spettacolo e toglie molto alle prestazioni. Vedremo. Per ora vediamo quest'ultima tranche di starting list.

Leonardo Fabbri
Peso M - Uno solo fra i 1512 ragazzi e ragazze iscritti a questi Mondiali non può assolutamente permettersi di sbagliare la sua gara: Konrad Bukowiecki. Il polacco ha già vinto tutto quello che c'era da vincere a livello giovanile, compreso il titolo mondiale juniores due anni fa. Quest'anno, nell'atletica dei "grandi" è stato quarto ai Mondiali Indoor di Portland e ha già passato un paio di volte i 21 metri, con la boccia da 6 chilogrammi invece è ancora a caccia dei 23.00m del primato mondiale del neozelandese Jacko Gill. Gli mancano sei maledetti centimetri sarà questa l'occasione giusta? La classifica è abbastanza delineata. Dietro il padrone di casa c'è il rumeno che nella stagione al coperto ha sparato a 21.67 e si è ripetuto a 21.15 un mese fa, poi bagarre con cinque pretendenti per il bronzo con personali a ridosso dei 20 metri. Il fiorentino Leonardo Fabbri per qualificarsi alla finale dovrebbe migliore di almeno un metro il suo personal best di 18.65m.
Andrei Toader
Qualificazione martedì ore 9.35, Finale martedì ore 20

Maria Fernanda Orozco
Peso F - La novità del getto del peso femminile si chiama Maria Fernanda Orozco e viene dal Messico. Il 16.92 con cui si presenta in qualificazione fa di lei una seria pretendente per una medaglia che sarebbe un'assoluta novità per il paese centroamericano che non ha mai avuto grandissime tradizioni dei lanci. Davanti alla messicana figurano due lanciatrici che invece provengono da "scuole" consolidate: Alina Kenzel (Germania)  che in questa stagione è arrivata a 17.48 e può vantare una regolarità straordinaria su questi livelli e la pesista a stelle e strisce Alyssa Wilson che ha messo a referto 17metri tondi. Le posizioni dal quarto al settimo posto sono occupate dalle altre atlete tedesche e dalle due compagne di squadra della Wilson con misure che vanno da 16.65 a 16.45m.
Pare molto improbabile, visti i valori in campo, che Martina Carnevale (14.54m il suo pb) possa qualificarsi per la finale.
Qualificazione mercoledì ore 9.40, Finale mercoledì ore 18.35

Clemens Prufer
Disco M - Il lancio di 66.27 m con cui il tedesco Clemens Prufer detiene la leadership mondiale junior è il primo dei migliori quattro effettuati in questa stagione. Tutti suoi. Il suo compagno di nazionale Merten Howe (63.44m di personale e 10 lanci oltre la linea dei 60m quest'anno) sembra il più accreditato per potergli dare dei grattacapi, ma l'impressione è che Prufer la medaglia d'oro possa perderla soltanto per un clamoroso rovescio di fortuna. Per il bronzo lo svedese Gardenkrans dovrà vedersela con Bukowiecki, che anche nel disco se la cava piuttosto bene e potrebbe essere galvanizzato dal fatto di gareggiare in casa. Anche in questa specialità il "Fabbrino" dovrebbe aggiungere più di un metro al pb per partecipare alla gara per le medaglie.
Qualificazione sabato ore 9.40, Finale domenica ore 16.10

Disco F - La situazione del disco donne è estremamente equilibrata perchè nonostante la montenegrina Kristina Rakocevic guidi le graduatorie con il suo personale di 58.30m, le classifiche all performance raccontano di un sostanziale equilibrio con le sue avversarie più vicine: la moldava Emilianov che la settimana scorsa si è laureata campionessa d'europa Allieve con un lancio da 58.09, e l'americana Bruckner (56.94m). La giamaicana Shanice Love (54.72) resta un brutto cliente che non permette errori.
Qualificazione martedì ore 18.20, Finale giovedì 18.50

Martello M - L'Ungheria patria di Bence Halasz (82.64m) e la Finlandia da cui proviene Aleksi Jaakkola (80.54m) sono tradizionalmente terre di martellisti, un po' meno lo è l'Egitto che tuttavia negli ultimi anni ha sfornato fior di lanciatori. Non c'è troppo da stupirsi per la terza posizione del ranking di Ahmed Tarek Ismail con 79.84m. Va ricordato che il suo connazionale Elseify, naturalizzato dal Quatar, è a tutt'oggi il detentore del record mondiale under 20.
Detto questo l'ungherese in questa stagione ha raggiunto una tale stabilità tecnica e di risultati che sembra veramente improbabile un suo rovescio di fortuna proprio nell'occasione più importante.
Bence Halasz
Qualificazione mercoledì ore 12.50, Finale venerdì ore 20.25

Martello F - E' una delle gare più attese a Casa Italia. Sia Sara Fantini (62.31m, decima delle liste) sia Lucia Prinetti Anzalapaya (diciassettesima con 61.09m) potrebbero agganciare la finale e la parmense dopo la stecca ai tricolori di Bressanone sembra aver ritrovato una certa continuità che fa ben sperare. La questione medaglie sembra essere una partita chiusa fra la cubana Medina, la norvegese Nedberge LLano e l'ucraina Holda. Da tenere in considerazione anche la bielorussa Maslova capace di 66.38 quest'anno.
Qualificazione giovedì ore 9.30, Finale sabato ore 17

Giavellotto M - Il giavellotto rappresenta come poche altre specialità la globalizzazione dell'atletica leggera. Walcott di Trinidad e Tobago è il campione olimpico in carica, il keniota Yulius Yego è il campione mondiale assoluto e in questi mondiali under 20 il titolo potrebbe prendere la via dell'India grazie alla spalla di Neeraj Chopra, uno in grado di sparare l'attrezzo a 82.23m. Oppure potrebbe deviare verso l'altrettanto inusuale Turchia a cui proviene  Emin Öncel (79.42). O ancora potrebbe andare in Pakistan o a Grenada. Le chiacchiere stanno a zero: il mondo cambia, l'atletica anche. Chissà se i vecchi finlandesi guardando la gara diranno:"Non c'è più religione".
Sara Fantini
Qualificazione venerdì ore 9.30, Finale Sabato ore 18.40

Giavellotto F - Anche per le ragazze valgono le stesse considerazioni fatte poche righe sopra.
La giapponese Haruka Kitaguchi è l'unica ad aver superato la linea dei 60 metri in questa stagione e precede abbastanza nettamente la turca Tugsuz (58.95). Fabienne Schonig (Germania, 57.40m)  e Jo-Ane Van Dyk (Sudafrica, 56.22m) difendono due tradizioni blasonate e sono fra le più accreditate pretendenti per una medaglia.
Qualificazione martedì ore 10.05, Finale mercoledì ore 20.45