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lunedì 21 settembre 2015

"On your marks!" - Modena, Campionati Regionali Junior/Promesse e fase 2 dei CdS Alievi. Seconda giornata

La seconda giornata di gare sotto la Ghirlandina replica il copione del sabato con pochissime variazioni sul tema: qualche buon risultato in più e diversi atleti di meno rispetto alle già scarse presenze del giorno precedente.
Giovanni Mastrippolito
Allievi -   Jamie Steve Abe (Cus Parma) torna in pista dopo aver saltato il turno di ieri e in 22" tondi tondi (nove centesimi al di sopra del pb) si aggiudica i 200 metri davanti a Zlatan (Atl. Reggio) che ferma il cronometro sul tempo di 22.33. Per la cronaca i due diciassettenni sono stati più veloci anche dei "fratelli maggiori" Juniores e Promesse.
1.59.03 sugli 800m per Roberto Boni che fa il bis di vittorie a spese del parmigiano Filippo Robuschi che arriva al traguardo dopo 1.59.49.
Alla sua terza prova sulla distanza Riccardo Gaddoni (Sacmi Imola) toglie 15 secondi al personale sui 3000m e vince in 9.13.22.
Giovanni Mastrippolito (Virtus Bologna) fila come un Frecciarossa sui 400 ostacoli e toglie in un colpo solo più di un secondo al personale: 54.72 il tempo con cui vince la gara e si proietta al quinto posto delle graduatorie nazionali 2015.
Andrea Dallavalle sale fino a 2.00m per vincere il salto in alto, solo un centimetro al di sotto del personale siglato la settimana scorsa. Si migliora di tre centimetri invece Filippo Bini (C.A. Copparo) che supera 1.94m alla terza prova.
Calogero Marco Volo (Cus Parma) fa un altro passo verso il muro dei 15m e si aggiudica il getto del peso con il nuovo personale di 14.94m.
Nei 5km di marcia Michele Minto si migliora di poco meno di 40 secondi e in 23.34.77 strappa a Elia Maccari (Sintofarm) la vittoria e il primato nelle graduatorie regionali stagionali.

Maite Vannucci
Allieve - Desola Oki corre per l'ennesima volta i 200m intorno ai 25", ma l'ottima prestazione della parmigiana non basta per scalzare dal gradino più alto del podio la scatenata Zaynab Dosso (Corradini) che è andata sui blocchi a Modena in questo fine settimana. L'ivoriana di Rubiera vola sulla pista azzurra e chiude in 24.62, a soli tre centesimi dal personale.
Le esigenze societarie portano Elisa Maria Di Lazzaro (Cus Parma) alla partenza dei 400 ostacoli. La specialista delle barriere alte non si risparmia e, alla sua quarta gara su questa distanza, mette a segno un 1.04.21 che la proietta nella top ten nazionale 2015.
Nel disco Daria Soglia continua a dominare incontrastata sul panorama regionale della specialità, questa volta con un miglior lancio di 36.94, mentre Maite Vannucci (Cus Bologna) vince il giavellotto con 40.27 davanti alla reggiana Ilaria Grassi (Self Montanari) che si migliora fino ad arrivare a 35.51m

Juniores Maschi - Xilo (Virtus Bologna) dopo aver disintergrato il personale sui 400m da una ritoccata anche a quello della mezza distanza portandolo a 22.54. In seconda posizione c'è un nome da tenere d'occhio per il futuro: Mark Emeka Obi Kalu. Il nigeriano della Fratellanza ha soltanto tre altre gare all'attivo e nel giro di un anno è passato da 23.41 al 22.60 di ieri. Da rivedere nel 2016.
L'oro degli 800m è appannaggio di Federico Mengozzi (Sacmi) che in 1.55.37 precede l'uomo di casa, Lorenzo Lamazzi, che termina in 1.56.08.
Gabriele Natali
Sgambata facile facile per Simone Bernardi che vince i 3000m in 8.50.71 con trenta secondi di vantaggio sul migliore degli avversari.
Il nuovo Campione Regionale del giro di pista con barriere è Filippo Amaretti (Edera Forlì) con il nuovo primato personale di 56.33. Dietro di lui i favoriti della vigilia Davide Cellario (Atl. Reggio, 56.64) e Luca Bedocchi (Pontevecchio Bologna) che chiude in 57.53, lontanissimo dal personale di 55.80.
Gran spallata di Gabriele Natali (Atl. Ravenna) che, a quattro giorni di distanza dal 15.33 fatto registrare a Faenza al "Fantinelli", si migliora ancora fino al sesto lancio atterrato a 16.25m. 
Quarto delle liste nazionali 2015 e terzo juniores di tutti i tempi in Emilia-Romagna con l'attrezzo da 6 kg.

Juniores Femmine - Germini e Boateng si scambiano i posti sul podio rispetto ai 100 del giorno precedente correndo in 25.20 e 25.37. A chiudere il podio Alice Bizzarri (Cus Ferrara) in 26.19.
Quarto tentativo sul doppio giro per la quattrocentista dell'Atletica Reggio Elena Benevelli.
2.15.39 il tempo che le ha dato la vittoria e, azzardiamo, qualche dubbio sul fatto che la partenza delle sue gare l'anno prossimo avvenga dai blocchi o meno.
La riminese Federica Giovanardi rimane due centimetri al di sotto del personale e vince il lungo con 5.40m.
Sara Ziliani
A Sara Ziliani (Cinque Cerchi) va l'oscar per l'accoppiata di titoli regionali più "strana" del 2015: dopo i 400m della prima giornata, la domenica scala il podio del disco con un lancio di 32.97m. Accostamento particolare anche per una multiplista.
Rientro con vittoria per Sara Corradin (Fratellanza Modena). La sfortunatissima giavellottista, alla sua prima gara doppo una lunghissima serie di infortuni, trova la traiettoria giusta subito al primo lancio che atterra a 38.99 e le permette di lasciarsi alle spalle la portacolori dell'Atletica 85 Faenza Giulia Paolini che si ferma a 38.86m.

Promesse Maschi - Davide Casacci (Virtus) è il più veloce duecentista under 23 in 22.36.
Sara Corradin
Tre soli iscritti sugli 800m e gara più che tattica (passaggio soporifero ai 400 in 1.01). Vittoria per Francesco Conti (Sacmi) che si impone in 1.58.47 su Damiano Guerrieri (Corradini Rubiera).
400 ostacoli a Gionata Zenobi (Cus Parma) in 55.48.

Promesse Femmine - Gli 800m vinti da Flavia Aleotti (Francesco Francia) in 2.16.41 sono uno dei pochi risultati di rilievo di questa categoria nella seconda giornata. Per la bolognese si tratta del secondo miglior tempo in carriera dopo il 2.12.85 ottenuto nel 2011.
Nel lancio del disco il duello fra Virginia Braghieri e Princess Irabor (Self Montanari) si risolve a favore della piacentina che al terzo turno arriva a 38.40m contro il 37.23 della reggiana.

domenica 20 settembre 2015

"On your marks!" - Modena, Campionati Regionali Junior/Promesse e fase 2 dei CdS Alievi. Prima giornata

La prima delle due giornate modenesi dedicate al trittico Allievi, Juniores, Promesse  conferma la tendenza che già si era vista nei precedenti appuntamenti di settembre: presenze pochine (soprattutto fra under 18 e under 23 che non subiscono le pressioni dei club per partecipare ai societari) e risultati che tranne qualche rara eccezione, soprattutto al femminile, non portano a dover assumere cardiotonici per resistere all'emozione.
Partiamo subito con l'analisi delle singole categorie.
Allievi - Sui 100 metri, assente il parmigiano Abe suo rivale per tutta la stagione, Zlatan (Atl. 
Norberto Fontana
Reggio) non deve spingere troppo sul gas per vincere in 11.03. 
I 1500 metri, corsi insieme agli juniores, potrebbero essere scanditi da un metronomo per quanto regolare è il ritmo. Boni (Self Montanari) e Gaddoni (Sacmi) si controllano per tutta la gara e alla fine è  4.10.03 il tempo con cui il reggiano lascia due decimi indietro l'imolese nella volata.
Mastrippolito (Virtus Bologna) vince i 110 ostacoli in 14.94 davanti a Bergamaschi (Cus Parma, 14.99) e Boscoli (Cus Ferrara, 15.12).
Nell'asta Lusuardi (Sintofarm) e Monelli (Fratellanza) salgono entrambi fino a 3.80m e si dividono il gradino più alto del podio. 
Dopo il "saltone" del Baumann, Andrea Dallavalle si conferma in stato di grazia e firma un 14.86m che rappresenta la sua seconda prestazione di sempre all'aperto.
Nel giavellotto la vittoria va per pochi centimetri a Norberto Fontana (Cinque Cerchi Piacenza, 52.47m) sull'atleta di casa Stefano Iuliano che con 52.29 aggiunge una ventina di centimetri al personale.

Allieve - A giugno, all'Arena Civica di Milano, Zaynab Dosso aveva indossato la maglia di Campionessa Italiana correndo i 100 metri in 11.75. Grandissima prestazione arrivata al momento giusto, nella gara più importante dell'anno. In un certo senso prevedibile dal punto di vista della programmazione.
Zaynab Dosso
Molto meno pronosticabile era il tempo di 11.76 con cui ieri non ha dato nessuna possibilità di replica alle avversarie. Un risultato che ancora una volta accresce le aspettative per la stagione 2016 dell'ivoriana della Corradini Rubiera.
Pb sui 400m per Giulia Riccò (Cus Parma) che vince abbastanza facilmente in 1.01.33.
Le vincitrici delle gare di mezzofondo, invece, rimangono poco al di sopra dei rispettivi record. Nei 1500 metri la vittoria va a Caterina Mangolini (Atl. Estense) in 4.59.94, mentre Chiara Bazzani corre in completa solitudine i 2000 siepi in 8.00.39.
L'infinito duello parmigiano sui 100 ostacoli si conclude ancora una volta a favore di Elisa Maria Di Lazzaro che in 13.84 segna la sua terza prestazione dell'anno e precede di sette centesimi la compagna di club Desola Oki.
Diana Pasquini (Cus Bologna) vince il peso con il terzo lancio atterrato a 11.99m, un centimetro in più del personale fatto registrare ai Campionati Italiani.
Vola lontanissimo il martello di Lucilla Celeghini (Fratellanza) che è probabilmente l'atleta che ha avuto i maggiori progressi in questa seconda parte d stagione. Ottima la serie di lanci della modenese, al primo anno nella categoria, culminata con il sesto turno dove ha messo a referto un 54.97m che migliora di quasi due metri il personale che aveva stabilito la settimana scorsa e la porta al quarto posto delle graduatorie nazionali.

Juniores Maschi - Alessandro Xilo (Virtus Bologna) corre il suo primo "quattro" dell'anno sotto i 50" e lo fa alla grande: 49.56, meno otto centesimi al personale.
Nei 1500m Bernardi (Sacmi Imola) si limita a fare il minimo ndispensabile per vincere qualche centesimo sotto i quattro minuti.
Edoardo Fontana (Cinque Cerchi) fa 4.20m al primo tentativo e si aggiudica il salto con l'asta.
Alessandro Xilo
Alessandro Meliconi (Pontevecchio Bologna) domina il lungo mettendo a segno quattro salti al di sopra del suo personale di 6.25m, con un picco al quinto turno a 6.61m.
Nel disco la vittoria va a Loris Fuochi (Interflumina Casalmaggiore, 42.50m) che, nonostante migliorino entrambi il personale, regola Marco Sarti (Virtus Bologna, 41.63m) e Marco Lorenzini (Fratellanza, 41.18m).

Juniores Femmine - Le centiste sembrano essere lontane dalla forma migliore e a tuffarsi meglio sul traguardo (e anche a rimanere meno lontana dal personale) questa volta è Georgina Boateng (Interflumina) che in 12.18 lascia a un centesimo la reggiana Germini e a quasi tre decimi la modenese Forghieri.
Sara Ziliani (Cinque Cerchi) torna per la prima volta sotto il minuto sui 400m dal 2012 e si aggiudica il titolo regionale.
Lucilla Celeghini
La faentina Catia Solaroli (Atl. 85) lima un secondo e mezzo al proprio primato e vince i 1500m in 4.50.66.
Nuovo personale anche per la triplista Chiara Calgarini (Atl. Lugo) che con 11.80m supera la capofila stagionale Martina Manzini (Cus Parma) che si ferma a 11.57m.
Doppia vittoria nei lanci per il Cus Parma: all'ultimo tentativo Marta Baruffini porta il personale a 13.09m, sei centimetri oltre la misura del bronzo dei campionati italiani; il martello di Sara Fantini, invece, supera per l'ennesima volta la linea dei 58 metri (58.48m, quarto risultato dell'anno della cussina).

Promesse Maschi - Giuseppe Sangiorgi (Sacmi Imola) corre il suo primo 400 sotto i 49" della stagione e fa risultato doppio: titolo regionale e nuovo personale a 48.90.
A Daniele Ragazzi (Francesco Francia) basta atterrare a 6.77m per salire sul gradino più alto del podio delsalto in lungo.
Il 55.07 metri con cui Martin Pilato si aggiudica la gara del disco, invece, è probabilmente il miglior risultato tecnico maschile di tutta la prima giornata.

Promesse Femmine - Diciotto iscrizioni in questa categoria in tutta la prima giornata.
No comment.
Unica nota da segnalare il 4.35.56 con cui Chiara Casolari (Fratellanza) si è aggiudicata i 1500 metri.

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lunedì 14 settembre 2015

"On your marks!" - Bologna. Campionati Regionali Individuali Allievi. Seconda giornata. Analisi (preoccupata e preoccupante) e risultati

Centotrentatre a novantaquatro.
Il campo "Baumann" di Bologna
Non è il punteggio di una partita di basket molto squilibrata, è il numero di atleti-gara con cui i "maschietti" hanno superato nelle presenze le "signorine" ai Regionali Allievi terminati ieri pomeriggio a Bologna.
Numeri che vanno al di là delle prestazioni registrate, in qualche caso veramente buone, e che dicono che il vero vincitore di tutte le gare di ieri è stato l'astensionismo. Oramai vero protagonista di tutte le attività dello stivale.
Andrea Dallavalle
Non ci siamo presi la briga di calcolare quanti siano stati gli atleti che hanno effettivamente gareggiato al netto dei doppiaggi nelle due giornate, ma crediamo di poter azzardare per eccesso un numero sicuramente sotto le tre cifre per i ragazzi e intorno alle 60/65 iscritte nel settore femminile. Una statistica veramente impietosa per una regione come l'Emilia-Romagna che, possiamo dirlo senza temere smentite, è sempre stata nelle zone altissime del movimento atletico italiano e ad aggravarla c'è il fatto che scorrendo la lista dei risultati ci siamo resi conto che alcune società, in qualche caso anche di lunga e blasonata tradizione, non erano presenti nemmeno con un atleta. 
In molte gare alcuni blocchi sono rimasti vuoti, in molte gare non c'erano nemmeno abbastanza partecipanti per riempire il podio.
E a giustificare questa penuria non si può chiamare in causa la sede dei Campionati (Bologna è una trasferta accettabile sia per chi arriva da Piacenza sia per chi viene da Cattolica), nè la situazione meteo che, eccezion fatta per l'apertura di ieri, è stata molto buona.
Nei giorni scorsi abbiamo tutti letto analisi e proposte di possibili soluzioni al "disastro Pechino". A nostro modesto avviso non è possibile evitare altre disfatte come quella se i nostri campi di gara continueranno a essere più deserti dell'oratorio di "Azzurro" di Paolo Conte. 
Questo non è un campanello d'allarme. Questa è la sirena antiaerea di una situazione che non si può più ignorare e per la quale si dovrà trovare rapidamente un rimedio, pena la nostra stessa estinzione.
Natan Lodi
Ma veniamo a quanto i pochi valorosi presenti sotto le due torri hanno saputo fare.
Sabato Andrea Dallavalle si era preso un aperitivo nell'alto vincendo con 2.01m, ieri ha deciso che gli stuzzichini andavano rinforzati con un piatto forte. 
Hop, step, jump e fanno 15.10m, nuovo personale all'aperto (in sala il portacolori dell'Atletica Piacenza vanta 15.19m) e miglior risultato 2015 in Italia per un under 18. Curiosità: il livello della specialità nella nostra regione è talmente alto che con la prestazione di ieri il triplista biancorosso è soltanto quinto nelle graduatorie regionali assolute dell'anno.
Andrei Alexandru Zlatan (Atl.Reggio, 22.48) e Desola Oki (Cus Parma, 25.27). non devono spingere troppo sull'acceleratore per mettersi al collo la medaglia d'oro dei 200 metri. Lo stesso si può dire di Elisa Maria Di Lazzaro che completa la sua collezione di titoli nella gare con ostacoli correndo il giro di pista in 1.05.99. Non troppo lontano dal personale, ma con la seconda classificata a sei secondi di distanza.
Daria Soglia
Anche Mastrippolito (Virtus, 56.08) fa "l'asso pigliatutto" degli ostacoli e si impone sul campione regionale della distanza piana Samuele Nicosia (Self Montanari) che porta il personale a 56.33.
Nel mezzofondo Riccardo Gaddoni (Sacmi Imola) fa il bis dei 1500m e chiude il doppio giro in 1.59.76, mentre Natan Lodi (Virtus Bologna) corre i suoi tre kilometri praticamente in solitaria in 9.12.90.
Molto vicino al personale il multiplista Michele Brini (Sacmi Imola) che si impone nel giavellotto con 55.31m davanti a Norberto Fontana (Cinque Cerchi, 52.22m) e Ankit Kumar (Cus Parma, 52.09).
Infine il disco donne dove il secondo lancio a 35.99m è più che sufficiente per garantire a Daria Soglia (Atl.Lugo) il titolo regionale.

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domenica 13 settembre 2015

"On your marks!" - Bologna. Campionati Regionali Individuali Allievi. Prima giornata

Jamie Steve Abe
Si assegnano al "Baumann" in questo fine settimana i titoli regionali Allievi e Allieve e si verificano le condizioni degli atleti in vista dell'ultmo appuntamento istituzionale della stagione, i societari di categoria. 
I responsi della prima giornata tracciano un bilancio fatto di poche luci e fitte ombre, con alcuni atleti di punta che sono andati molto vicini o hanno addirittura migliorato rispetto ai livelli della prima parte di stagione, ma una grandissima maggioranza rimasta molto lontana dai propri personali. 
Nella velocità pollice alto per Jamie Steve Abe (Cus Parma) e Alexandru Zlatan (Atl.Reggio) che rimangono molto vicini ai propri personal bests correndo in 10.88 e 10.94, non eccezionale il tempo di 11.50 con cui Riccardo Pedrelli (Aquadela Bologna) si  è messo al collo la medaglia di bronzo.
Nella gara femmnile Zaynab Dosso (Corradini Rubiera) eguaglia il suo ottavo tempo stagionale (11.94 ottenuto agli Assoluti di Torino), Eleonora Iori (Fratellanza) va un decimo sopra lo stagionale in 12.23, mentre Daria Sinatra (Interflumina) rimane a oltre mezzo secondo dal personale ed è terza in 12.59.
a sin. Giovanni Mastrippolito
I 400 metri dovrebbero essere una gara senza storia, ma il Davide Bernabei (Sacmi Imola) sceso in pista a Bologna non è decisamente quello in grado di correre in 49.71 all'Arena Civica di Milano in occasione dei Campionati Italiani. Sveglia con il piede giusto invece per Davide Nicosia (Self Montanari). Il reggiano lima 64 centesimi al suo miglior tempo di sempre e mette nel palmares il titolo regionale in 50.67. Bernabei è a quasi mezzo secondo e Simone Balletti (Castenaso Celtic Druid) va "over 52".
Nell'unica serie disputata dalle ragazze nessuna riesce a scendere sotto i 60" e ad Anna Ofidiani (Atl. Piacenza) basta 1.00.75 per iscrivere il suo nome nell'albo d'oro.
Gare tattiche e tempi da passeggiata in centro città per i 1500 metri vinti da Riccardo Gaddoni (Sacmi Imola, 4.20.63) e Polina Grossi (Atl. Estense, 5.17.63).
Fra le barriere alte Giovanni Mastrippolito (Virtus Bologna) parte con i favori del pronostico e li conferma, pur rimanendo distante dai suoi momenti migliori, correndo in 15.00. Ma la vittoria del bolognese non è facilissima. Sono soltanto cinque i centesimi che impediscono il colpaccio a Nicola Boscoli (Cus Ferrara) che prima di ieri vantava un persoanle di 15.29.
Continua la sfida a colpi di fotofinish fra le parmigiane Di Lazzaro e Oki. Ancora una volta è un solo centesimo a dividerle: il titolo va alla Di Lazzaro in 14.09. 
Il piacentino Andrea Dallavalle, bronzo degli Eyof di Tbilisi nel triplo, aggiunge un centimetro al personale e con 2.01 indossa la maglia di campione regionale. Più uno anche per Filippo Bini (C.A. Copparo) che raggiunge l'argento dieci centimetri più in basso.
A Luca Gobbato (Fratellanza, pb 6.79m) bastano tre salti, di cui due a 6.45m, per la vittoria del lungo.
Calogero Marco Volo
Gara femminile. 5 iscritte (cinque!). Miglior misura di iscrizione 5.09m. Titolo regionale: Alessia Albertelli (Cinque Cerchi Piacenza), 4.74m. 
Premessi i doverosi complimenti alle ragazze che comunque hanno dato il massimo, questi numeri danno molti spunti di riflessione sulla crisi che sta attraversando l'atletica leggera italiana. 
E forse anche la nuova periodizzazione della stagione, con i tricolori individuali nella prima parte di stagione, voluta qualche anno fa dalla Federazione non aiuta.
Nei lanci menzione d'onore per Calogero Marco Volo (Cus Parma) che fa doppietta in peso (14.30m) e disco (44.38m), ma la gara più interessante dal punto di vista agonistico è quella del martello Allieve dove Lucilla Celeghini (Fratellanza Modena) porta il personale a 53.17m (precedente 51.42) e regola di 10 centimetri la capofila stagionale Jessica Mazzola (Riccione Sessantadue).
Vittorie nei 5 kilometri di marcia per Michele Minto (Sacmi Imola, 25.22.53) e Linda Terzi (Self Montanari, 26.55.12).

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mercoledì 9 settembre 2015

Storie e Memorie - L'importanza di chiamarsi Serghey

Pietro Mennea
Il 31 agosto del 1984 Roma è avvolta da una cappa di caldo e lo stadio Olimpico non è certo il luogo migliore per  rinfrescarsi, ma sono passate solo due settimane dalla chiusura delle Olimpiadi di Los Angeles e la curiosità di ammirare da vicino i campioni visti in tv è troppa.
Rararmente le tribune sono state così piene senza che sul rettangolo verde ci fossero undici maglie giallorosse o con un aquila sul petto.
Il boicottaggio dei giochi americani da parte dei paesi del patto di Varsavia fa sì che in riva al Tevere vadano in scena delle vere e proprie rivincite. Al Coliseum hanno vinto veramente i migliori?
E' su questa domanda inespressa che la Fidal di Primo Nebiolo ha costruito un cast di altissimo livello.
Per citarne solo alcuni ci sono l'americana Valerie Brisco-Hooks che in California ha dominato 200 e 400, l'altista bulgara Lyudmilla Andonova (allora primatista mondiale con 2.07m), c'è Pietro Mennea, c'è il campione mondiale del disco, il cecoslovacco Imrich Bugar, ma la sfida vera, quella che tutti aspettano è quella fra i grandi delusi del salto con l'asta.
Serghey Bubka
Da una parte il ventunenne campione iridato e primatista mondiale Serghei Bubka che a causa del "Niet" dell'Unione Sovietica non ha potuto tentare di mettersi al collo una medaglia a cinque cerchi, dall'altra il francese Thierry Vigneron, che a Los Angeles c'è andato ma è incappato in una giornata storta ed ha dovuto guardare dal gradino più basso il connazionale Pierre Quinon ricevere la medaglia d'oro. Quello che nessuno può nemmeno immaginare è che  quella sfida darà vita alla più grande gara di salto con l'asta di tutti i tempi.
La gara non parte con il botto, forse il caldo eccessivo, forse il nervosismo, in ogni caso gli errori degli atleti in gara sono tanti. Bubka supera i 5.60 alla seconda prova,  a Vigneron   servono due tentativi dieci centimetri più su.
Thierry Vigneron
A 5.81 sono rimasti solo loro due. Buona la prima per Vigneron, all'ucraino invece serve il bis.
La facilità con cui supera l'asticella alla quota successiva la dice lunga sulle condizioni di quello che ancora non sa che diventerà  "lo Zar", mentre al transalpino servono due rincorse. A questo punto Bubka "passa" e chiede il nuovo record del mondo: 5.91.
"Il record del mondo era solo una questione secondaria - dirà il francese in un intervista - quella notte contava solo vincere". E sa che per vincere dovrà economizzare le forze. Passa direttamente anche lui a 5.91 e scende in pedana per il primo tentativo.
Sbaglia. Si sdraia a terra e comincia a fumare nervosamente. Poco dopo sbaglia anche il suo avversario.
Appena tocca i sacconi dopo il secondo tentativo Vigneron rimbalza in piedi e alza le braccia al cielo. Ha appena migliorato per la quinta volta il record mondiale. Il pubblico romano è in delirio.
Bubka alza la posta, o tutto o niente. Passa ancora una volta e chiede di effettuare le due prove successive a 5.94. Vigneron accende una sigaretta dopo l'altra mentre attende che il sovietico scenda in pedana per il primo dei due tentativi che gli restano, la tensione sale inarrestabile.
Finalmente arriva il momento.
Bubka solleva l'asta, la sua corsa è rotonda e potente, lo sguardo determinato. Negli attimi successivi al decollo, quando inevitabilmente ritorna verso terra sa di essere andato più in alto di tutti.
L'Olimpico esplode in un'ovazione che è un mix di ammirazione e incredulità: due record del mondo in cinque minuti, non si è mai vista una cosa simile.
Ma non è ancora finita. La combattività del francese lo porta a tentare i 5.97, ma la sua benzina è finita sei centimetri prima. Lo "Zar" chiede i sei metri, ma non è questa la serata giusta.
La serata giusta. il momento di superare quello storico muro arriverà poco meno di un  anno dopo, proprio nella patria del suo valoroso avversario,  a Parigi.

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lunedì 7 settembre 2015

"On your marks!" - Reggio Emilia, 6 settembre 2015. Trofeo Tania Galeotti

Manuel Di Primio
450 km. E' questa la distanza che separa Chieti da Reggio Emilia e se si affronta una trasferta di questo genere...probabilmente si hanno delle forti motivazioni.
Si sono rivelate ottime quelle di Manuel Di Primio (Polisportiva Tethys) che è tornato a casa dopo aver fissato il nuovo record italiano Cadetti dei 1200 siepi  a 3.17.62. Il teatino,  già bronzo in questa specialità lo scorso anno a Borgo Valsugana, ha disintegrato la precedente MPI detenuta dall'ottobre dello scorso anno da Simone Licata (Young Runners Gela) con il tempo di 3.20.1.
Il risultato di ieri fa dell'abruzzese il favorito numero uno per il titolo cadetti 2015, ma dovrà guardarsi le spalle dal laziale Luca Zanetti (Atl. dei Gelsi) capace in questa stagione di correre in 3.21.06.
Di Primio non è stato l'unico mezzofondista a nobilitare l'edizione 2015 del "Galeotti". 
I 3000 metri uomini sono stati un duello all'ultimo centimetro fra il livornese Neves Bussotti e il pavullese Alessandro Giacobazzi, due giovani speranze del mezzofondo azzurro che nelle settimane scorse hanno ben figurato nei rispettivi Campionati Europei di categoria a Tallinn ed Eskilstuna. 
La vittoria, per un solo centesimo, è andata al toscano in 8.33.23, ma l'alfiere della Fratellanza può essere soddisfatto per aver limato più di un secondo al personale. Ottima anche la prova di Simone Infante (Futura Roma) terzo in 8.39.30, a soli 7 centesimi dal proprio record. 
Alessandro Giacobazzi
Due sedicenni invece guidano la classifica della gara femminile. Si tratta della reggiana Anna Boni (Self Montanari) che toglie oltre 4 secondi al PB e vince in 10.20.29 e della ferrarese Caterina Mangolini (Atl. Estense) che fa addirittura meno 24" rispetto al proprio precedente limite e ferma il cronometro su 10.26.09.
Gabriele Bizzotto (Cus Parma) vince a mani basse gli 800m in 1.51.16 lasciando a 5 secondi l'imolese Francesco Conti e il modenese Lorenzo Lamazzi.
Sui 200 uomini Teo Turchi, parmigiano in forza al C.S. Carabinieri, chiude in 22.25 e si ritrova sul podio in compagnia di due allievi di belle speranze: Abe (Cus Parma) secondo con il tempo di 22.43 e Zlatan (Atl. Reggio, 22. 54). Tra le ragazze Desola Oki bissa il successo sui 100m della giornata precedente a Modena e sulla distanza doppia, in 25 secondi netti, precede di due centesimi  Leonice Germini (Atl. Reggio) e di 14 la veronese Alice Murari (Fondazione Bentegodi).
Da segnalare dal settore salti la vittoria con PB nel lungo di Federica Giovanardi (Libertas Rimini) con una miglior misura a 5.42m e la seconda piazza nell'alto di Marta Morara (Atl. Lugo) che, salendo a 1.59m, si migliora di un centimetro nella gara vinta da Anna Tronchin (Nuova Atletica Roncade) con 1.61m.
Nei lanci record personali nel disco per due atleti del Cus Parma: l'allievo Calogero Marco Volo ( che al quinto tentativo arriva a 46.20m e il senior Andrei Galbura, 43.82 al terzo turno.
Riccardo Orsoni
Specialisti del "tacco e punta" in grande spolvero e relativa pioggia di personali e stagionali.
Riccardo Orsoni (Cus Parma) nei 5 km di marcia cadetti conferma la sua leadership delle graduatorie nazionali ritoccando il personale a 23.11.15, mentre Emanuele Cozza (Fratellanza) scende fino a 26.28.79. Alessia Zapparoli (Cus Bologna) vince la gara delle senior in 23.56.44, mentre  Cesare Cozza (Fratellanza) in 23.29.52 manca di soli due secondi il proprio limite. In questa gara vanno segnalati i sensibili miglioramenti di Elia Maccari (Sintofarm) secondo in 23.44.85 e dell'allievo Michele Minto (Sacmi Imola), quarto in 24.13.01.

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domenica 6 settembre 2015

"On your marks!" - Modena, 5 settembre 2015. Trofeo Crotti-Ruggeri

Oki e Di Lazzaro
Settembre, si torna sui banchi e si torna sui blocchi e l'attività è ripartita anche in Emilia-Romagna con il trofeo Crotti-Ruggeri svoltosi ieri a Modena.
In questo periodo della stagione è abbastanza prevedibile che più d'uno ritorni dalle vacanze con ancora un po' di sabbia nel motore. Vero per molti ma non per tutti.
Gabriele Bizzotto
Sicuramente non per Desola Oki, al rientro dopo l'avventura colombiana ai Mondiali allievi di Cali. L'ostacolista del Cus Parma si cimenta sulla distanza piana e mostra subito di aver approfittato della pausa estiva per mettere ulteriormente a punto il motore. Fa il warm up vincendo la batteria in 12:37 (nuovo personale di otto centesimi),  poi innesta il turbo e vince la finale gettandosi sul traguardo in 12.12.  Un centesimo meglio di Federica Giannotti (Atletica Reggio) e quasi due decimi rispetto a Eleonora Iori (Fratellanza, 12. 31).
Ordinaria amministrazione il 10.79 con cui Stefano Anceschi, reggiano in maglia Riccardi,  ha vinto la gara maschile davanti al padrone di casa Simone Pettenati (10 84) e a Levi Roche Mandji (Virtus Lucca, 10 85). In finale B il vice-campione italiano allievi Jamie Steve Abe (Cus Parma) ha avuto la meglio sul pari età dell'Atletica Reggio Andrei Alexandru Zlatan (10.99 contro 11:01).
A una settimana dalla sua prima nazionale assoluta al Decanation di Parigi, l'ottocentista parmigiano Gabriele Bizzotto "prova la gamba" sul giro di pista e chiude al terzo posto in 49.82, dietro Kevin Menzani (Fratellanza) che, pur rimanendo lontano dai suoi livelli migliori, vince in 48.45 e a Fabio Bongiovanni (Trionfo Ligure) che segna 49.02.
Virginia Braghieri
Ancora più semplice la vittoria tra le ragazze per Elena Benevelli che con 57.71 rimane molto lontana dal personale, ma rifila comunque quasi un secondo e mezzo alla seconda e due alla terza. Vittorie ad andature "turistiche" nei 1500 metri per Omar Stefani (Fratellanza) in 4.07.03 e Katia Solaroli (Atletica 85 Faenza) in 5.00.14.
Elisa Maria Di Lazzaro, l'altra ostacolista del Cus Parma reduce dalla trasferta sudamericana, sulle barriere alte va venti centesimi sopra il PB in 14. 64, ma le basta per lasciare dietro Chiara Calgarini (Atl. Lugo, 15.30).
Nelle pedane dei salti da segnalare il 7.33m  del piacentino Stefano Braga (Riccardi) e il 2.12m con cui Nicolas De Luca si è aggiudicato la gara dell'alto.
Gran lancio per Virginia Braghieri (Atl. 5 Cerchi), che all'ultimo turno trova la traiettoria giusta e fa atterrare il suo disco a 39.49 m. Più di un metro di miglioramento rispetto al precedente personale realizzato a fine giugno.
Nicolò Bolla
Va sottolineato che prima di questa stagione il personal best della piacentina era fermo a un 35.75m che risaliva al 2011.
Bene anche Nicolò Bolla (Cus Parma) a cui basta il primo lancio a 60.29m  per chiudere la pratica "martello" dove  Giuseppe Cazzavillan stacca di soli cinque centimetri l'altro parmigiano Luca Soresini, che fa registrare il suo primo lancio over 50 (50.60m al sesto turno).
Oggi si replica a Reggio Emilia con il "Memorial Tania Galeotti", alla ricerca della forma per gli ultimi appuntamenti della stagione.

martedì 1 settembre 2015

Call Room - "Più veloce della luce!". Lorenzo Bilotti



"La velocità pura si fa coi nervi. E' fatta per i nevrotici".

Questo è ciò che dice coach Sam Mussabini al suo pupillo, Harold Abrahams, in una famosa sequenza di "Momenti di gloria"
Quando guardi i centometristi avvicinarsi ai blocchi, tesi e concentrati, lo sguardo fisso in fondo a quel rettilineo che sono ansiosi di divorare, questa frase ti torna alla mente e ti sembra ogni volta più vera che mai. Poi incontri Lorenzo, o "Bilo" come lo chiamano da sempre al campo di Lugo, e gli stereotipi vanno a farsi benedire. Può essere un nevrotico questo ventunenne studente di economia? Questo ragazzo tranquillo conscio dei suoi mezzi, ma assolutamente con i piedi per terra? 
"In famiglia la passione per lo sport è sempre stata molto forte e fin da piccolo i miei genitori mi hanno spronato a praticare molte attività diverse (nuoto, triathlon, tennis, basket...). Ho scoperto l'atletica leggera alle scuole medie, grazie ai miei insegnanti di educazione fisica e al "Trofeo Deggiovanni", una gara interscolastica organizzata dall'Atletica Lugo. All'epoca giocavo a calcio. Ero veloce, ma anche resistente proprio perchè dovevo inseguire il pallone per diversi minuti. Il mezzofondo è stata una logica conseguenza, ma mi sono reso conto ben presto che non faceva per me. Non amavo fare quella fatica, crescevo muscolarmente e soprattutto soffrivo le gare, mentre io volevo divertirmi... 
In quel momento è arrivata la svolta grazie a Claudio (Visani, l'attuale allenatore di Bilotti. NdR).
Era l'anno delle Olimpiadi di Pechino ero estasiato da Saladino, Philips, il nostro Howe (che poi ho anche avuto il piacere di conoscere), decisi che sarei diventato un lunghista. Così, anche se saltavo solo 4.50m da primo anno cadetto, decisi di continuare facendo di tutto un po', ma soprattutto i salti perché mi divertivo e quella per me era la cosa importante! 
Il seguito è stato facile. Col sudore e il divertimento, le tantissime sconfitte e i pochi successi (ero molto scarso...). Nella stagione successiva, in una sola estate, anche grazie al mio primo raduno regionale che mi fece capire che non avrei mai voluto lasciare uno sport del genere e dei "compagni" così, migliorai quasi un metro arrivando a 6.10m. Partecipai ai miei primi campionati italiani e da lì in molti la mia storia la conoscono, non è esaltante ed è molto lunga, perciò evito di stancare i lettori... "
E' stato difficile scegliere di abbandonare il calcio? 
"C'è stato un momento difficile durante la mia crescita sportiva e non è stato sicuramente quando ho smesso di giocare a calcio. Io volevo divertirmi e facendo atletica mi divertivo di più. Da primo anno Allievo ho dovuto smettere di saltare a causa di un problema alle ginocchia che tuttora mi limita in palestra e in certi esercizi di corsa. Quello è stato un momento molto duro. Sono stato costretto ad abbandonare la pedana, non riuscivo più, troppo dolore, troppo rischio. Ma forse questo fu un segno del destino perché da quel momento è stato un susseguirsi di sogni di soddisfazioni e di esperienze.
La 4X100 bronzo agli Eurojunior di Rieti 2013
A inizio carriera, diciamo dalla categoria Allievi in su per capirci, molti atleti, non si rendono conto di poter arrivare ad alti livelli. Sanno di essere dotati, ma la presa di coscienza del proprio reale valore è per molti un processo che richiede tempo e a volte la guida di un allenatore che sappia "dove mettere le mani". Anche a livello psicologico, per non spingere troppo sull'acceleratore da un lato ma rendere consapevoli del proprio talento dall'altro. Inoltre l'ambiente circostante (scuola, famiglia, amici che non condividono il tuo stesso impegno...) spesso aggiunge difficoltà invece di limitarle. Tu quando hai capito di poter aspirare al "top level"? E' stato un processo di maturazione tutto tuo o hai trovato supporto in qualcuno? E per quanto riguarda ciò che sta fuori dalla pista è stato difficile far coesistere l'allenamento duro richiesto per ottenere certi risultati con i tanti "mondi" di un adolescente prima e di un giovane adulto oggi? 
"Concordo con te sull'incipit della domanda. E' proprio quello il problema dell' atletica italiana a mio parere. Ovvero trovare persone competenti che possano far crescere giovani di talento, gradualmente, senza fretta, divertendosi, ma allo stesso tempo facendogli prendere consapevolezza di ciò che è necessario fare per giungere a un buon/ ottimo livello... 
Specifichiamo che io non mi considero un atleta "top level" e credo sia giusto che nessun velocista in Italia lo faccia. Mi ritengo un giovane di buone prospettive, con molti margini, che si è avvicinato all' atletica che conta in Italia... Ma siamo lontani dai veri top level. Quelli sono atleti con buone o notevoli doti tecniche e fisiche che nella programmazione di una stagione si pongono l'obiettivo di correre sotto i 10"10 e raggiungono questo "crono" per almeno 3/4 volte! 
La mia è stata una crescita graduale, interrotta anche da infortuni, ma graduale. E sono certo che finchè continuerò ad aumentare carichi e lavori tecnici, leggermente ogni anno, progredirà.
In questo processo di crescita sono stati fondamentali i miei avversari in primis, il mio tecnico Claudio e la mia famiglia. Ultimo, ma non per importanza, Luca Galletti, carabiniere 400ista, con innumerevoli presenze in nazionale. Lui è un importante punto di appoggio, di confronto. Mi sprona, mi incita, mi spinge a non fare errori che lui ha commesso in passato. La sua vicinanza e la sua esperienza sono state fondamentali!
Riguardo a coniugare amicizie, vita sociale e atletica posso dire che non è stato per niente difficile. Io amo questo sport e quando ami qualcosa niente è da considerarsi un sacrificio. Inoltre gli amici sono e sono sempre stati fantastici, mi hanno sempre capito, non li ho mai trascurati e mi hanno sempre incitato, sono i miei primi tifosi... È questo per me è la cosa più importante!"
Podio Promesse 2015 con Galbieri e Pettenati
La tua prima vittoria significativa è stata quella degli italiani Allievi di Rieti 2011 che ti ha aperto le porte per i Mondiali Allievi di Lille. Cosa si prova la prima volta che sali su quel podio così importante e che effetto fa indossare la maglia con la scritta "Italia"? E oggi che, anche se giovanissimo, hai già una discreta collezione di maglie azzurre, ti emozioni ancora allo stesso modo? Qual'è stata la nazionale che ti ha dato maggiore soddisfazione, quella che ricordi con più piacere? 
"Sì, proprio così, il mio primo successo è stato a Rieti nel 2011. Fu una grandissima emozione. Direi che a tutt'oggi è quella che mi ha dato la maggiore soddisfazione. Fortunatamente mi è ricapitato e spero succeda ancora, ma la prima vittoria è fantastica... Venivo da un anno lungo, pieno di emozioni e di risultati importanti, ma poco prima della gara mi stirai lo psoas e arrivai a Rieti pensando di non riuscire nemmeno a correre le batterie. Invece quelle passarono senza problemi, la finale fu più problematica. Dopo 70m sentii dolore ma riuscii a combattere fino in fondo. Vedere che ero riuscito a coronare il primo di tanti piccoli sogni in quelle condizioni mi diede ancora più gioia!
Delle nazionali posso solo dirti che è sempre la stessa emozione, è sempre fantastico ricevere la convocazione qualunque sia la manifestazione. Mi batte sempre il cuore, è stupendo stare in raduno con i compagni, legare, conoscerci e allenarci al massimo per preparare un appuntamento importante! 
Ogni volta che arriva il giorno della gara e indosso la canotta con il mio nome nel pettorale è sempre come se fosse la prima volta, ho i brividi, ho tante emozioni e fortunatamente, cosa che per ora è sempre accaduta, poca tensione, solo tanta adrenalina! 
L'emozione più grande in azzurro l'ho vissuta a Rieti nel 2013. Rieti per me è come se fosse una seconda casa, amo quella città, amo il campo, ogni volta che arrivo ho i brividi...
Ricordo che nel 2010 ai campionati italiani allievi, ero al primo anno di categoria, pubblicizzavano gli europei junior del 2013 e dissi a Claudio che a tutti i costi avrei lottato per parteciparvi, e così fu! Non nel lungo, ma nei 100 metri e nella staffetta.
Dopo un 2012 d'inferno, lottai per tutto il 2013 per mettermi in mostra e guadagnarmi la convocazione. Arrivare agli europei in "casa" , fare il Pb sui 100 e vincere la medaglia di bronzo nella 4x100 (per molti inaspettata, per noi quattro per nulla) davanti a Inghilterra e Francia, fu come vincere un olimpiade. 
Sotto il diluvio, con i miei genitori in tribuna e con Claudio a fianco fu un sogno che si realizzava. Piansi, piansi di gioia...avevo reso orgogliosi i miei genitori, avevo ripagato loro e anche me stesso di tutti gli sforzi che fino a quel giorno avevo fatto. Tutto ciò mi caricò talmente tanto, che ancora oggi nei momenti di difficoltà, basta riportare la mente a quegli istanti che tutto viene superato e si risolve!
Un altro momento fantastico è stato ai Giochi del Mediterraneo dello lo scorso anno. Cantare l'inno d'Italia sul gradino più alto del podio credo non mi capiterà molte altre volte. Anche questo è un momento che terrò nel " cassetto dei ricordi" per tutta la vita!

Lugo, poi Imola e adesso Marcon. E' normale che un atleta cambi casacca. I motivi possono essere i più disparati, ma per un giovane che sogna di fare il professionista dell'atletica il faro verso cui dirigersi è sempre lo stesso: il gruppo sportivo militare. E' questo l'unico modo per garantirsi una sicurezza economica e continuare ad allenarsi per più ore al giorno come viene richiesto a chi pratica il nostro sport ad alto livello. E, diciamolo a voce alta, per fortuna esistono. Ma proprio in questo momento, dopo la totale debacle di Pechino, il sistema gsm è molto messo in discussione, anche dal Presidente Giomi stesso, per l'alto numero di atleti che una volta firmato l'arruolamento si adagia in un limbo di mediocrità. E ovviamente non stiamo parlando degli infortunati. Cosa pensi dell'attuale sistema dei gruppi sportivi militari? 
"Lugo, Imola e Marcon... Sembra l'inizio di una barzelletta! Ahahah! Invece a quanto pare è il mio percorso sportivo fino ad ora. Cosa posso dire, nulla in verità è cambiato, cercavo nuovi stimoli e qualche aiuto in più (anche economico siamo franchi) e Marcon mi ha permesso di entrare a far parte della loro grande famiglia. Almeno per un anno visto che sono in prestito. Sto imparando tante cose. Ad avere un rapporto pur sempre familiare ma più professionale, con aspettative diciamo, e questo probabilmente potrebbe essere propedeutico nel caso in cui riuscissi a fare davvero il salto di qualità entrando in un gruppo sportivo, anche se sarà difficile a quanto pare! Riguardo ai nuovi stimoli, uno di questi è la finale oro di Jesolo. Stiamo scaldando i motori per l'ultimo week end di settembre, non vedo l'ora. Sarà un esperienza nuova e sicuramente fantastica! 
Sui gruppi sportivi militari, preferirei trattenermi, dato che come hai notato non mi manca la parola, per il semplice motivo di non sfociare nella solita polemica e far la parte del banale o del frustrato! Posso però dire che io continuerò un altro anno, forse due, non di più. 
"Bilo" e Luca Antonio Cassano
E puoi immaginare il perchè. L'atletica da noi, la vera atletica, anche se ultimamente manca di vincenti, la possono fare solo i professionisti e io per ora non lo sono. Spero di esserlo, ma nel caso in cui non ne avessi la possibilità potrò dire di non aver realizzato uno dei miei obiettivi. Ma sicuramente uno solo, spero, dei tanti che ho progettato di realizzare entro questi due anni. Poi si vedrà... L'amore per questo sport, nel mio caso, va oltre l'arruolamento in un gsm. I ricordi, le gioie e i dolori li porterò per sempre con me.
Se dovrò smettere avrò forse il rimpianto di non aver mai davvero dato il 100%, ma questo è quello che pensano, hanno pensato e forse penseranno tanti giovani con più o meno talento, se il sistema non dovesse cambiare. Se le cose resteranno così saranno costretti a smettere per terminare gli studi, per lavorare o comunque per costruirsi un vero futuro perchè non hanno avuto la possibilità di provarci davvero!
Pechino. Lasciamo stare i giustificabili, quelli che venivano da lunghi e complicati infortuni, ma in generale il livello degli azzurri è stato bassissimo, per alcuni quasi imbarazzante. Al contrario a Tallinn, a Eskilstuna e a Cali si sono visti dei ragazzi, te compreso nonostante la sfortuna, che hanno dato tutto quello che potevano e molti hanno anche ben figurato. Galbieri, Riva, Bocchi tanto per fare i primi nomi che mi vengono in mente sono stati al top al momento giusto. Addirittura la Gazzetta si è scomodata chiamando il vostro gruppo di giovani promesse "generazione di fenomeni". Perchè ai vostri "fratelli più grandi" non è riuscito quello che avete fatto voi? Che effetto fa sentirsi parte di un gruppo su cui poggiano tutte queste apettative? In ogni caso, visto da fuori, il gruppo dei giovani sembra molto coeso, molto affiatato. Hai qualche collega a cui sei particolarmente legato? Qualcuno che ammiri in modo particolare atleticamente o umanamente? Le attese che ci sono su di voi sono un handicap o uno stimolo?
Noi giovani abbiamo fame, abbiamo coraggio e abbiamo tanti sogni, da realizzare, e questi sono elementi fondamentali per raggiungere il successo. Non voglio dire che i grandi o i "vecchietti" non provino queste cose, ma è inevitabile che un giovane le senta in modo più forte!
Per questo qualcosa dovrà cambiare, il sistema dovrà aggiornarsi e anche noi dovremo seguire tale aggiornamento, la mentalità deve essere vincente, sempre. 
Bisogna sempre puntare in alto, investire su se stessi e sui propri allenamenti, questo purtroppo lo si può fare da professionisti.
Con Claudio Visani a Tallinn 2015
Purtroppo è inevitabile che poi del gruppo di giovani talenti ne rimangano pochi, perché molti a 20 anni smettono. Non perchè, come molti dicono, la società o le università ti "impongono" involontariamente di smettere, ma perché pochissimi, quasi nessuno, investono sul loro talento sportivo! Questo è un dato di fatto! Quest'anno tanti sono stati i ragazzi di successo, quasi nessuno vero professionista, tra i tre nomi che hai citato ancora nessuno è in un gruppo sportivo. E questo è brutto. Perché se hanno avuto un 2015 di successo, o addirittura vengo da una serie di stagioni di successo?! Perché non si poteva investire già prima su di loro?! A questo non so dare risposte! So solo che per creare un movimento di buon livello, credo, non si possa puntare solo su chi vince gli europei o i mondiali giovanili, o vince 10 titoli italiani. Credo si debba puntare anche su quelli poco dietro, che fanno risultati comunque importanti e che hanno margini. Loro sono il movimento della nazionale, non solo i singoli, fenomenali, esempi su cui è giustissimo investire, ma che purtroppo "non terranno mai su la baracca" da soli! Concludo dicendoti che per me le aspettative non credo siano un handicap se non diventano troppo opprimenti, e per ora non è così. Per cui, fateci sognare, sudare e allenare magari, investite su più giovani e sicuramente il vero "bacino da cui attingere" non sarà di pochi atleti!
Ho legato tanto in questi anni di atletica, mi considero uno molto socievole, per cui ho tante amicizie e molte profonde. Io credo che i compagni di nazionale, di società o di raduni non siano dei semplici compagni di viaggio, ma dei compagni importantissimi nel viaggio verso il raggiungimento di un sogno, per cui il legame, con diversi di loro è forte! Ho tanti amici e amiche! E' questo il bello dell'atletica.
La tua è stata un ascesa inarrestabile. Da 11.30 nel 2010 a 10.33 l'anno scorso. Poi quest'anno una serie di sfortune che hanno fermato i miglioramenti cronometrici. Quella foto di Tallinn, dove seduto sulla pista cerchi di allungare i muscoli, è forse il simbolo di questa stagione. Nella gara individuale avevi la possibilità di agguantare la finale quando sono arrivati i crampi a bloccarti e anche nella staffetta quell'ultimo cambio sbagliato ti ha impedito di mettere al collo una medaglia. Insomma il 2015 è un anno da dimenticare?
Lo stop in semifinale a Tallinn
"Eh si, non è stato un anno scoppiettante, ma è stato un anno, a mio avviso, importantissimo! Non si impara solo vincendo, questo mi hanno sempre insegnato a casa. Io infatti ho vinto poco, ma quelle poche volte che ho vinto l'ho fatto perché avevo imparato tanto dalla sconfitta o dalle sconfitte precedenti!
Tallin è stata una trasferta sfortunata! Punto!
Dopo diversi problemini, la forma era arrivata, ma prima in raduno la puntura di un' ape che si infetta gonfiando enormemente il piede poi i crampi in semifinale, in una semifinale straabbordabile... alla fine il pasticcio nella staffetta... tutto vano! Poteva essere il risvolto positivo della stagione e invece...
Dopo i 100 ammetto di aver pianto, a dirotto, non pensavo di meritarmi una cosa così. Volevo combattere ad armi pari fino all'ultimo metro. Ho sofferto molto lo ammetto, come ho sofferto anche per la staffetta... Ma da li si deve ripartire! Riguardo alla trasferta, tutto fantastico, l'Italia è sempre un bel gruppo, tutti si sostengono. Abbiamo gioito per molti e sostenuto chi aveva raggiunto risultati inferiori alle aspettative! Inoltre visitare un paese nuovo è sempre una bella esperienza. Tallinn è una bella città, particolare, molto diversa dalle nostre logicamente! Questo è anche il bello dell'atletica, visiti spesso posti che non conoscevi, dove non andresti mai probabilmente, e che invece ricorderai per sempre! Per il 2016 ho obiettivi importanti, alcune cose verranno cambiate e molte rimarranno sulla falsa riga degli anni scorsi. E' un anno fantastico, tutti sappiamo perché. Ne capita uno ogni 4 anni, quindi perché non dare ancor più del 100%?
Sono un po' scaramantico, preferisco non sbottonarmi troppo su quali siano i miei veri obiettivi. Comunque più che obiettivi sono sogni! 
L'unica cosa che mi sento di dire è che investiró davvero su me stesso, ancora di più...per migliorare ed essere ancora tra i migliori in Italia a livello assoluto, poi il cronometro dirà la sua!