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domenica 27 dicembre 2015

"E' la stampa, bellezza..." - Doping world. In Russia il doping è giovane?

Giorno dopo giorno nuovi retroscena arricchiscono il dossier doping russo.

In un'intervista al sito R-Sport, Ramil Khabriev, l'ex direttore dell'agenzia antidoping di Mosca dimessosi pochi giorni fa, ha dichiarato che il 40% delle violazioni dei test avvenute nel suo paese riguardano competizioni giovanili.
"Il problema dell'assunzione di sostanze proibite da parte dei nostri atleti è grave e non può più essere negato - ha commentato l'ex numero uno della Rusada (http://www.rusada.ru/en) - I risultati delle nostre indagini dicono chiaramente che, rispetto ad altre nazioni, da noi il fenomeno ha proporzioni nettamente maggiori. Ciò che è più preoccupante è appunto il dilagare di queste pratiche anche nello sport giovanile. A quanto risulta gli allenatori ricorrono a questi mezzi per ottenere risultati di rilievo anche con i principianti nelle competizioni locali."
 Ramil Khabriev
Se le affermazioni di Khabriev dovessero essere confermate dai fatti la Russia si troverebbe a dover affrontare un macigno ancora più pesante di quello che si prospettava quando vennero resi noti i dati della Wada sulle operazioni truffaldine avvenute nei laboratori moscoviti: non si tratterebbe soltanto di atleti professionisti che cercano "scorciatoie", ma di un intera generazione di giovani ragazzi ormai assuefatta alla cultura del'imbroglio.
Nel frattempo, sotto la spada di Damocle della proibizione a partecipare ai Giochi di Rio, i russi sono passati da una negazione assoluta e intransigente di ogni addebito a una linea più morbida di
collaborazione con gli organismi internazionali. Vitaly Mutko, ministro dello sport dello "Zar" Putin, ha rilasciato una dichiarazione all'agenzia di stampa Tass secondo la quale il governo di Mosca sta lavorando per creare un nuovo team di professionisti, non coinvolti nella precedente "chiacchierata" gestione, che possa dare sicurezza sulla validità dei controlli effettuati nel suo paese.
Basterà perchè gli atleti venuti dal freddo possano sfilare nella capitale carioca? 

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